Se fare Lettere conviene più che Giurisprudenza
Gli Ingegneri (con 1.670 euro al mese) sono i laureati che guadagnano di più, seguiti da chi ha studiato Scienze, con Economia al terzo posto. I dati sono contenuti nell'ultimo studio di Almalaurea, che ha analizzato la situazione occupazionale e di reddito dei laureati nella facoltà trentine negli ultimi anni. I guadagni dichiarati dai laureati in lettere e filosofia sono superiori a quelli degli avvocati. (Nella foto Ingegneria)
Guadagnano di più i laureati in lettere che quelli in giurisprudenza. A fare le pulci ai redditi netti degli ex studenti dell'Università di Trento è, come accade annualmente, Almalaurea che ha analizzato la situazione occupazionale e reddituale dei laureati nelle facoltà trentine a cinque anni dal titolo. Se il tasso di disoccupazione, per tutti i laureati e i gruppi delle varie discipline, resta basso nella media, con valori che vanno dall'1,3% per il gruppo di discipline sociali al 9,1% per chi si è laureato in psicologia, i guadagni netti mostrano la tendenza a una riduzione delle entrate per quelle professioni che, fino a prima della crisi, sembravano garantire certezza di agiatezza e ricche entrate.
In particolare, come dimostrano anche i dati delle varie casse di categoria, negli ultimi anni i redditi di chi inizia a entrare nella libera professione, in molti casi, tolti i costi per l'attività e per l'eventuale struttura, se in proprio, o considerato il guadagno da autonomo puro all'interno di studi già avviati, arriva ad avere dei redditi netti mensili al di sotto di quelli dei dipendenti di altri settori.
La fotografia della situazione arriva, appunto, da Almalaurea che nel rapporto 2014 ha chiesto a oltre 730 ex laureati da 5 anni di chiarire la propria posizione professionale e la condizione sul mercato del lavoro.
Dall'analisi svolta dal centro studi di Bologna, la situazione mostra alcune tendenze che confermano come, nella stragrande maggioranza dei casi, coloro che hanno una laurea trovano più facilmente lavoro rispetto al totale della popolazione in età lavorativa. Lo studio documenta anche la consueta differenza di salario a favore degli uomini che in alcuni casi arriva a far segnare differenze di valore importante tra i laureati uomini e le colleghe che, pure, come si evidenzia ormai da tanti anni, durante il corso di studi universitari hanno una produttività e un profitto molto migliore dei propri compagni di banco.
Uomini più ricchi delle donne.
In media a cinque anni dalla conclusione del ciclo di studi nelle facoltà trentine, i laureati maschi, tranne che per quelli che sono usciti da Scienze cognitive, il reddito netto mensile è molto migliore di quello delle colleghe. In particolare in media tra il campione analizzato e che si è laureato nel 2008, i maschi in media dichiarano un reddito netto mensile pari a 1.679 euro, circa 350 euro in più dei 1.319 euro netti mensili che vengono dichiarati dalle colleghe. La media tra laureati e laureate delle facoltà trentine a cinque anni dalla fine degli studi risulta essere di 1.480 euro.
Ingegneria al top.
Se si scorre la tabella di Almalaurea relativa ai redditi netti mensili medi, validi per tutti i laureati di un gruppo disciplinare, si nota come siano gli ingegneri a cinque anni dalla laurea ad avere il reddito più alto con 1.668 euro a testa (1.774 euro per gli ingegneri maschi, 1.440 per gli ingegneri donne). A seguire, un po' a sorpresa, troviamo i laureati in scienze matematiche, fisiche e naturali che fanno segnare 1.616 euro netti al mese con una differenza davvero importante, però, tra i laureati che lavorano e che dichiarano un reddito netto mensile a 5 anni dal titolo pari a 1.788 euro e le colleghe che arrivano a circa il 60% del reddito degli uomini per un totale di 1.260 euro netti al mese. Sul podio anche chi esce dalle facoltà economiche con 1.586 euro netti al mese, frutto dei 1.776 euro netti al mese degli economisti e di 1.423 euro delle laureate in economia.
Avvocati meno ricchi degli insegnanti.
Altro aspetto che sorprende dello studio e che fotografa una situazione in cui il settore legale vive, in molti casi, una situazione di forte concorrenza e di elevata densità di professionisti che riduce il mercato a disposizione e i relativi introiti è quello relativo ai guadagni dichiarati dai laureati in lettere e filosofia e quelli dichiarati invece da chi esce da giurisprudenza. Dopo cinque anni dalla laurea, il rapporto 2014 di Almalaurea indica che chi ha concluso gli studi in diritto ha un reddito netto mensile di 1.223 euro (frutto della media tra i 1.333 dei laureati al lavoro e i 1.180 delle laureate con un posto di lavoro). Chi si è laureato in lettere, invece, alla fine dei cinque anni ottiene un reddito complessivo pari a 1.276 euro (1.376 euro per i laureati e 1.261 euro per le laureate). Peggio di giurisprudenza fa solamente sociologia che arriva a 1.211 euro netti al mese in totale (1.216 euro per i laureati e 1.208 euro per le laureate).
Scienze cognitive, top in rosa
A metà del guado i laureati in scienze cognitive che alla fine dei 5 anni dal titolo arrivano a guadagnare 1.417 euro netti al mese. Unico caso tra quelli analizzati da Almalaurea, i laureati in questo livello di facoltà vedono i rapporti salariali tra uomini e donne a favore delle seconde. Le laureate infatti dichiarano di guadagnare 1.521 euro netti al mese contro i 1.209 euro dei colleghi maschi.