Vietati gli alcolici al parco Santa Chiara
Niente consumo di alcolici nelle zone riservate ai giochi dei bambini dei parchi pubblici cittadini. Con una eccezione: il divieto verrà esteso all'intero parco Santa Chiara, ribattezzato recentemente parco Solzenicyn. Una restrizione decisa in deroga al criterio generale perché considerato un parco problematico, dove troppo spesso feste serali e bevute collettive hanno lasciato in eredità ai visitatori del giorno dopo immondizie e a volte pericolosi cocci di bottiglia e lattine accartocciate.
Il divieto di consumo nelle aree verdi o in parte di esse dunque sta per diventare realtà. La commissione Statuto, dopo sei riunioni dedicate all'argomento, ha trovato un accordo e ieri il suo presidente, Andrea Merler, ha scritto al presidente del consiglio comunale Renato Pegoretti per comunicarne i contenuti.
La delibera, che si tradurrà in una modifica al regolamento di polizia urbana e verrà formalizzata nei prossimi giorni, si pone su una linea di mediazione tra la richiesta di vietare l'assunzione di alcolici nelle sole aree di gioco, come prevedeva la mozione sollecitata in primis dalla democratica Elisabetta Bozzarelli e votata dal consiglio comunale nel settembre scorso, e quella di estendere il divieto ai tre grandi parchi cittadini, oltre al Solzenicyn-Santa Chiara anche a piazza Dante e piazza Venezia, come invece avrebbe voluto il pidiellin-forzista Merler. Alla fine il divieto esteso ha toccato solo l'ex Santa Chiara per la sua problematicità e anche in considerazione delle dimensioni tutto sommato modeste. Va detto infatti che in linea di principio il divieto verrà fissato nel resto della città ad una distanza di venti metri dal perimetro delle aree giochi e dunque solo gli angoli del parco sarebbero stati a libera bevuta alcolica. Meglio perciò tagliare la testa al toro.
Allo stesso modo il divieto riguarderà l'intera area dei parchi di dimensioni inferiori agli 800 metri quadri. Nei parchi più grandi invece, a parte il Solzenicyn, sarà circoscritto alla fascia di rispetto dei venti metri dalle aree gioco. Questa regola vale per i parchi di Melta, Spini-Loghet, Parco di Gocciadoro, parco di Cristo Re, Giardini di Via Guardini, Giardino Centochiavi, Giardini lungo Fersina, Giardino Ravina Itea, Parco delle Coste, Giardino Baselga del Bondone Pieve, Giardino Cesana, Piazza Venezia, Giardino Villa De Mersi, Giardino Povo Cassa Rurale, Giardino Le Terrazze Villazzano, Giardino di Piazza Dante, Giardino Sale Povo, Giardino Mattarello, Giardino Meano e Giardino Villamontagna Casa Civica.
Per quanto riguarda piazza Dante si è deciso di limitare il divieto al quadrante nord, quello dei giochi per i bambini, e a una piccola parte della appena inaugurata zona sud, nei pressi del ponticello con i giochi d'acqua. Un divieto integrale sembrava eccessivo e sarebbe andato a colpire magari l'ignaro turista sceso dal treno e seduto su una panchina con panino e birra. Si è valutato inoltre che eventuali abusi di bevitori stanziali potranno essere scoraggiati dalla presenza di un presidio fisso della Polizia municipale, previsto nell'ex sede dell'Apt.
Quanto a piazza Venezia pare che non si presentino oggi problemi tali da imporre un divieto esteso al di là della zona giochi.
In generale il nuovo regolamento sanzionerà non solo il consumo ma anche la semplice detenzione della sostanza alcolica, ma solo se tenuta in recipienti aperti, non più integri. «Il solo criterio del consumo era difficile da colpire» spiega Merler. E allo stesso tempo la necessità che il contenitore sia aperto eviterà che possa essere sanzionata la signora che si trovi a passare da un parco appena uscita dal supermercato con la bottiglia di vino nella busta della spesa.
Alla chiusura della discussione in commissione hanno partecipato anche il sindaco Andreatta e il comandante della Polizia municipale, Lino Giacomoni, che hanno dato il loro via libera. La proposta di delibera sarà pronta entro pochi giorni e dopo un ultimo passaggio in commissione e nelle circoscrizioni verrà presentata in aula, presumibilmente entro gennaio, per l'approvazione.