Laureati a Trento, stipendi più alti e trovano lavoro prima
All'Università di Trento gli studenti si laureano in media un anno prima rispetto alle altre parti d'Italia; riescono a trovare prima un'occupazione; e lo stipendio d'ingresso è di oltre 100 euro superiore rispetto la media nazionale. Il rettore Paolo Collini, nel presentare la propria squadra di governo, ha colto ieri l'occasione per fare una panoramica a 360 gradi sulla situazione dell'ateneo trentino. Una fotografia che mostra gli standard elevati dell'ateneo non solo in termini di occupazione ma anche nella soddisfazione degli studenti.
Partiamo allora con l'attrattività. L'Università di Trento, ha spiegato il rettore, è capace di attrarre un alto numero di studenti da fuori provincia, il 10% dall'estero, ed è tra le prime università ad aver esteso l'accesso programmato a tutti i propri corsi. Negli ultimi test primaverili ci sono stati oltre 4.200 iscritti per poco più di 1.800 posti. Non manca poi la soddisfazione degli studenti che secondo le statistiche sono i più giovani alla laurea, più regolari agli studi, con maggiori esperienze di stage. A Trento l'età media della laurea è raggiunta in media a 24,6 anni contro il dato nazionale di 25,5 anni. Molto elevata è anche la regolarità negli studi visto che il 55% conquista il titolo in corso con il 23% che si laurea un solo anno fuori corso. Per quanto riguarda la frequenza dei laureati triennali, il 77% ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti rispetto il 68% a livello nazionale.
Oltre il 31% dei laureati magistrali o a ciclo unico, invece, compiono esperienze all'estero. Un valore questo nettamente superiore alla media nazionale del 18% e testimonianza dell'impronta internazionale che da sempre caratterizza il nostro ateneo. Ben 38 studenti su 100 sono «decisamente soddisfatti dell'esperienza universitaria» ma altri 53 su 100 esprimono comunque una valutazione positiva. Dati incoraggianti anche per quanto riguarda l'occupazione per chi si laurea a Trento. In questo caso occorre considerare che quasi il 70% di chi completa la triennale prosegue poi per la laurea magistrale. Secondo gli ultimi dati di Almalaurea, a dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 65% dei laureati, un valore superiore rispetto al 56% nazionale.
Ad un anno dalla laurea il lavoro è invece stabile per 20 studenti su 100. Prendendo in considerazione gli studenti a cinque anni dalla laurea, l' 86% ha trovato una occupazione e si arriva addirittura al 95,7% per l'area economico - statistica, il 92,3% per quella linguistica e all'89,4% per quella dell'ingegneria. I laureati trentini riescono anche a guadagnare più dei colleghi degli altri atenei italiani. Per chi si laurea, infatti, lo stipendio d'ingresso è in media di 1.197 euro mensili netti contro i 1.065 del complesso dei laureati magistrali. Valori questi che crescono poi con il passare del tempo.
Anche in ambito di reputazione l'Università di Trento si sta sempre più facendo conoscere grazie alle numerose pubblicazioni e classificandosi nei primi posti di diverse classifiche nazionali e internazionali. È tra i maggiori competitor nell'attrarre finanziamenti europei sul territorio italiano con 220 progetti vinti e un totale di 65 milioni di euro. Sono stati ben 26 i progetti che hanno vinto l'«Erc», un particolare finanziamento del Consiglio Europeo per la ricerca che arriva ad attribuire fino a 2,5 milioni di euro a ricercatore. Infine la mobilità internazionale. Sono 350 gli atenei nel mondo partner di Trento e che offrono in questo modo la possibilità agli studenti di scegliere su oltre 420 destinazioni per un'esperienza all'estero.