Infrastrutture per autobus e treni Addio Metroland e molti lavori rinviati

di Domenico Sartori

Calo di risorse, da un lato. Oggettive complicazioni, dall’altro. E così la Provincia ha deciso di modificare i termini di realizzazione di alcuni interventi programmati da Trentino Trasporti spa e di competenza del Servizio opere stradali e ferroviarie.

Ferrovia fino a Mezzana
Per il prolungamento della ferrovia Trento-Malé-Marilleva fino a Mezzana, finanziato per complessivi 20 milioni di euro, l’iter è stato particolarmente complesso: due gare europee per affidare progettazione-direzione e per l’affidamento dei lavori, prescrizione dei diversi enti, difficoltà negli espropri, interferenza con le infrastrutture esistenti (viabilità stradale in primo luogo). Risultato, per i lavori avviati il giugno scorso, Trentino Trasporti ha chiesto e ottenuto una proroga al completamento al 31 dicembre 2018, rinviando la rendicontazione al 30 giugno 2020.

Rimessa bus-treni di Croviana
Per i lavori della nuova rimessa bus-treni di Croviana-Malé, finanziati a più riprese per complessivi 10,293 milioni, il termine ultimo del 31 dicembre 2014 è stato rispettato, e c’è già stato il taglio del nastro. Resta da completare, entro quest’anno, l’iter per il collaudo tecnico-amministrativo. E «alcuni importi sono sospesi per procedure fallimentari e per le opere di urbanizzazione». Da qui il rinvio dei termini per la rendicontazione.

Minuetto Valsugana
Per la fornitura dei Minuetto sulla linea della Valsugana, che la Provincia ha acquistato nel 2005 e Trentino Trasporti ha dato in comodato a Trenitalia, è in corso un contenzioso tra quest’ultima e Alstom, la ditta costruttrice. Un contenzioso relativo alla costose revisioni periodiche dei mezzi. Anche in questo caso viene sospeso il termine della rendicontazione.

Funivia Trento Sardagna
La manutenzione straordinaria della Funivia Trento Sardagna è stata finanziata nel 2011 con 100 mila euro. Ma è un intervento che può essere procrastinato, e quindi è stata concessa una proroga di due anni, fino al 31 dicembre 2016 (con rendicontazione entro il giugno 2017).

Trento e l’asse nord-sud
Prorogato fino al prossimo 31 dicembre anche il completamento dello studio trasportistico (redatto da Trentino Trasporti). È la famosa ipotesi di prolungamento della Trento-Malé fino al futuro Not, il nuovo ospedale previsto in via al Desert. Lo studio è stato finanziato nel 2012 con 100 mila euro ed è sul tavolo della Provincia per un primo vaglio. Consegnata all’archeologia l’originaria ipotesi del «Val», il veicolo leggero senza autista, da 800 milioni di euro (insostenibile per una città delle dimensioni di Trento), per il prolungamento dei binari l’ipotesi di costo è tra i 100 e i 150 milioni. Comunque una cifra ingente, che ora a bilancio non c’è. Ma al di là dell’incertezza sulla effettiva realizzazione del Not, lo studio trasportistico è chiamato a valutare eventuali alternative (su gomma), meno costose, considerando gli scenari futuri della mobilità e la riduzione dell’uso dell’auto privata.

Raccordo ferroviario e nuova officina a Spini
La Provincia ha già appaltato, la scorsa estate, la nuova officina di manutenzione treni a Spini di Gardolo: l’aggiudicatario dovrà redigere anche il progetto esecutivo dell’opera. A Trentino Trasporti è stata concessa la proroga del termine di avvio della progettazione del raccordo ferroviario alla nuova officina. Il nuovo termine è il prossimo 31 dicembre e non il 30 giugno 2016 come richiesto, trattandosi di seconda proroga. La progettazione del raccordo ferroviario con la nuova officina dovrà poi essere completata entro il 31 dicembre 2016.


ADDIO A METROLAND

Il mirabolante, avveniristico quanto irrealizzabile sogno trasportistico battezzato «Metroland», concepito quando Lorenzo Dellai era sulla tolda di comando della Provincia, come noto ha fatto la fine dai più prevista: è stato messo in un cassetto. Sepolto per sempre. La conseguenza è che anche altri interventi, ad esso collegati, vengono progressivamente a cadere.
Due, in particolare, relativi a quella che pareva essere l’unica tratta di Metroland forse realizzabile, la Rovereto-Riva del Garda. Ecco quindi revocato dalla Giunta provinciale il finanziamento (100 mila euro) del termine di avvio della voce «Realizzazione sistema Rovereto: progettazione». Revoca, perché «è venuto meno l’interesse all’intervento». Parimenti, sul fronte Riva del Garda, revoca di analogo intervento. In questo caso, la Provincia aveva in origine individuato e acquistato un’area per la nuova rimessa autobus, per scoprire poi che il sito, dove erano stati individuati reperti archeologici, era inutilizzabile. Vana è stata poi la ricerca, nonostante il coinvolgimento di Patrimonio del Trentino spa, di un’area o di un edificio esistente idoneo da punto di vista urbanistico e funzionale alla realizzazione della nuova rimessa. Un intervento concepito a servizio del sistema Metroland. Sogno svanito. Finanziamento (100 mila euro per la progettazione) revocato. Al capitolo contenimento delle spese è da assegnare anche la decisione di non realizzare più la rimessa bus prevista ad Avio. In questo caso, per altro, segnala la delibera della Provincia, «il Comune non ha provveduto ad individuare un’area o un capannone sul territorio comunale da destinare al trasporto pubblico/servizi». Revocato, quindi, il finanziamento di 100 mila euro per la progettazione.

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