Valdastico: la Provincia chiede la bretella «salva Valsugana»

di Domenico Sartori

Dopo due riunioni del tavolo tecnico-paritetico voluto dal ministro dei lavori pubblici Graziano Delrio, che esamina i nuovi scenari di collegamento stradale tra Veneto e Trentino e la Valdastico Nord nuova versione, con sbocco a Trento-Sud, anziché a Besenello, e raccordo con l'alta Valsugana, trapela la «soluzione» per la zona laghi, tra i comuni di Caldonazzo e Levico Terme.

Lo scambio con la Valdastico Nord
Com'è noto, la «svolta» storica in materia di prolungamento della Valdastico Nord è arrivata dalla Provincia, con il presidente Ugo Rossi e l'assessore alle infrastrutture Mauro Gilmozzi , che hanno messo nel cassetto lo storico «niet» all'autostrada («niet» peraltro coerente con la Convenzione delle Alpi), rendendosi disponibili ad un'intesa con il Veneto purché, per il Trentino, alla fine ci sia un «saldo positivo». Scelta che Rossi ha giustificato, incontrando sindaci e comitati trentino-veneti (da Besenello a Caldonazzo) del «No Valdastico» con il fatto che «la Provincia non ha un potere di veto». Resta la contrarietà alla Valdastico Nord, hanno ripetuto più volte Rossi e Gilmozzi, ma non ci si può sottrarre al confronto sollecitato dal ministro. Confronto per definire appunto il «saldo positivo» di cui sopra. Che, per il Trentino, vorrebbe dire: a) far cassare dalla Regione Veneto il project financing della superstrada a pedaggio Bassano-Cismon del Grappa, che scaricherebbe traffico sulla Valsugana; b) sbocco del tratto trentino della Valdastico, con lunga galleria da Lastebasse, a Trento sud anziché a Besenello; c) bretella di collegamento con l'alta Valsugana.

Il progetto in zona Laghi
Il progetto originario della «PiRuBi» anni '60 prevedeva lo sbocco dell'autostrada (sempre con galleria da Lastebasse) nella valle del Centa: viadotti lungo il rio, per poi salire da Caldonazzo a Bosentino e da qui scendere a Trento passando per la collina di Villazzano. Un disastro paesaggistico-ambientale. Ora, nell'ottica della riduzione del danno, la bretella di collegamento tra l'uscita della Valdastico Nord a Trento Sud (zona Mattarello) è prevista in località Lochere, per sfruttare la viabilità esistente, il tratto della provinciale 133 opportunamente rettificata ed allargata. Lo sbocco della bretella (la stima è di 8 km in galleria) è previsto a monte del ristorante «Alla Vedova», laddove la strada comincia a salire per raggiungere la strada del «Menador» («Pegolara»). Circa 2 km a cielo aperto, considerando la distanza di 1,7 km tra l'albergo-trattoria «Alla Vedova» e lo svincolo Maines sulla statale 47. Qui, i mezzi pesanti che comunque arriverebbero dal Veneto lungo la statale 47 della Valsugana, sarebbero costretti a percorrere la nuova bretella per Trento Sud. Sarebbe cioè loro impedito il transito sulla 47 lungo il lago. Di fatto, la bretella dal Maines scaricherebbe una buona parte del traffico dell'Alta Valsugana che oggi percorre la galleria di Martignano intasando Trento Nord. Fantascienza stradale? Probabile, pensando ai costi. Ma a ciò si lavora, intanto.

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