«Trento concede la Valdastico per avere la concessione A22»
Parla il sindaco di Verona
L'A22 compri la A4 per evitare che la Serenissima diventi spagnola. Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, lancia questa proposta sul tema delle infrastrutture tra Trentino e Veneto. E sulla Valdastico dice: Trento cede in cambio della concessione dell'A22.
Sindaco Tosi, rispetto all'apertura della Provincia di Trento sul completamento della Valdastico, ritiene che si tratti della volta buona per la realizzazione del tratto nord dell'A31? O si tratta invece solo di una posizione tattica?
Non è una posizione tattica, ma una decisione frutto di una mediazione portata avanti nel tempo, realizzata in un primo momento dal Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Maurizio Lupi e successivamente dal Ministro Graziano Delrio. Un intervento che coinvolge una serie di aspetti che riguardano più territori e per il quale, per quanto riguarda la Provincia di Trento, l'aiuto determinante riconosciutole dal governo nell'ottenere la concessione in house dell'A22, di fortissimo interesse per il Trentino Alto Adige, doveva evidentemente essere ricambiato dimostrando comprensione sulle esigenze espresse da altri territori - in questo caso il Veneto con la Valdastico nord. Quindi, in merito all'apertura della Provincia di Trento sulla questione Valdastico, non parlerei di una posizione tattica ma di una scelta intelligente nel portare avanti decisioni che consentono lo sviluppo di tutti i territori.
Abertis va verso la conquista dell'A4. Ritiene che, come proposto dal senatore del Pd Giorgio Tonini, si potrebbe evitare ciò con una fusione tra A4 e A22 a patto che le risorse generate vadano a finanziare il tunnel del Brennero e non la Valdastico?
Quella del senatore Pd Tonini sembra più un'iniziativa legata all'impedire la realizzazione della Valdastico nord più che a salvare la A4. Piuttosto nella direzione di questo percorso di fusione potrebbe essere la A22 a ragionare sulla possibilità di fondersi con la A4, al di là della Valdastico, in modo da portare avanti una proposta effettivamente costruttiva. Inoltre, la A22 ? ma questo in una analisi di assoluta autonomia decisionale ? potrebbe anche valutare l'ipotesi di comprare lei le quote della A4 con un accordo pluriennale con Banca Intesa. Un'alternativa possibile per impedire l'ingresso degli spagnoli in A4, la cui scelta o meno spetta però - in assoluta autonomia - unicamente alla A22.
A proposito di ferrovia, ritiene che la Valdastico Nord e il tunnel del Brennero siano compatibili? E ci sono le risorse per finanziare entrambe le opere? Se sì, da dove si potrebbero ricavare?
Il tunnel del Brennero verrà finanziato dalla A22 che ha già messo da parte oltre mezzo miliardo di euro a quello scopo e, quindi, è ipotizzabile che possano completare il finanziamento dell'opera. La Valdastico nord fa parte del Piano Finanziario della A4 che, quindi, ne ha l'obbligo contrattuale di realizzazione ed ha la forza e le risorse per farla senza problemi.
Secondo alcuni osservatori, la Valdastico renderebbe di fatto meno sensato realizzare il potenziamento della ferrovia del Brennero. Ritiene possibile in un'ottica di investimento nella rotaia, potenziare con i soldi della Valdastico Nord (2 miliardi di euro stimati) anche il quadrante Europa per aumentare la capacità di trasferimento delle merci da gomma a rotaia?
Non sono opere che si escludono, ma interventi complementari che vanno portati avanti insieme. La realizzazione della Valdastico, la costruzione della terza corsia sull'A22, il tunnel del Brennero e l'alta velocità sono tutte infrastrutture utili ed indispensabili. Nessuna opera esclude l'altra, sono tutte necessarie per far crescere i territori attraversarti ed avere una rete autostradale completa ed efficiente.
In che modo il Comune di Verona intende intervenire nella partita A4 e Valdastico?
Il Comune di Verona è socio sia in A4 che in A22 e quindi porterà avanti le istanze e gli interessi di entrambe le società che sono poi gli interessi del nostro territorio, che dal punto di vista strategico non possono essere visti in una logica conflittuale ma di strategia comune a favore dei territori attraversati.