Rifiuti trentini nell'inceneritore di Bolzano, le condizioni di Kompatscher
Le condizioni di Arno Kompatscher
Dire che un domani tutti o parte dei rifiuti trentini potrebbero bruciare nell’inceneritore di Bolzano non è una bestemmia. Che ci sia questa possibilità l’ha ribadito ieri a margine della conferenza stampa di giunta il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher. Nonostante i dubbi e le contrarietà di buona parte della politica altoatesina il Landeshauptmann ha dichiarato pubblicamente che un accordo con il Trentino potrebbe essere raggiunto se si valuterà la convenienza ambientale per l’Alto Adige.
Il dibattito sulla chiusura del ciclo dei rifiuti è tornato improvvisamente al centro delle cronache con la richiesta del governo alle regioni di «ottimizzare» la capacità degli impianti di incenerimento in funzione. In quest’ottica si è fatta nuovamente possibile l’ipotesi di bruciare a Bolzano - dove l’inceneritore ha una capienza di 130 mila tonnellate l’anno a fronte di un utilizzo per 115 mila - parte dei rifiuti urbani del Trentino, in particolare quelli provenienti dalla valli di Fiemme, Fassa e dalla Rotaliana.
Di fronte a questa possibilità lda precchie parti in Alto Adige si sonoealzato le barricate, tanto da arrivare a dire che sarebbe preferibile bruciare nell’impianto di Bolzano sud gli scarti delle lavorazioni dell’edilizie (ora smaltite all’estero) piuttosto che i rifiuti trentini. Il presidente Kompatscher, invece, è più possibilista. «L’inceneritore a pieno regime va meglio» aveva spiegato nei giorni scorsi e ieri ha ribadito il concetto. Se si dovesse scoprire che bruciando i rifiuti trentini si avrà un guadagno tale in termini di produzione di acqua calda per il teleriscaldamento tale da permettere di dismettere una serie di caldaie pubbliche (per esempio quelle dell’ospedale San Maurizio) - ha sottolineato ieri il governatore - allora si potrebbe valutare la proposta di Trento.
Prima di dire sì o no Kompatscher attende la pubblicazione di uno studio ambientale commissionato recentemente per capire l’impatto ambientale di un eventuale aumento di rifiuti da smaltire. Le analisi dovrebbero essere pronte entro un paio di mesi. Sulla questione interviene polemicamente anche l’onorevole del M5S Riccardo Fraccaro. «L’inceneritore è sottoutilizzato e col decreto Sblocca Italia il governo Renzi impone che entri presto a pieno regime - sostiene Fraccaro - Ecco che Bolzano si inventa allora l’ennesima menzogna politica: bruciare non i rifiuti di Trento, ma i rifiuti dell’edilizia. Il risultato sarà sempre lo stesso: nell’aria si riverseranno le emissioni inquinanti e mentre l’Unione europea chiede di imboccare la strada della raccolta differenziata, della riduzione, del riuso, del riciclo e del trattamento dei rifiuti, l’Italia di Renzi va dalla parte opposta».