Collio, neofascisti attaccano gruppi solidali con i profughi
Tensione alle stelle e scontri nel pomeriggio a Collio, paese nel Bresciano, non lontano dal confine trentino, dove da due settimane i residenti organizzano presidi di protesta davanti ad un albergo, che ospita 19 profughi.
Nel pomeriggio nel paese della Valtronpia sono arrivati circa duecento persone appartenenti al centro sociale Magazzino 47 di Brescia e all’estrema sinistra.
L’obiettivo era quello di portare solidarietà e abiti ai 19 profughi.
In base a quanto stabilito dalla questura di Brescia il gruppo di antagonisti sarebbe dovuto rimanere a distanza, ma i manifestanti sono entrati in paese, arrivando vicino all’albergo, dove - per ragioni opposte - c’era già una cinquantina di persone tra residenti e appartenenti a movimenti di estrema destra e neofascisti come Forza Nuova e al movimento Brescia ai Bresciani.
Sono quelli che da 15 giorni contestano la presenza dei profughi. Quando gli appartenenti ai centri sociali hanno tentato di avvicinarsi all’albergo per consegnare abiti e beni di prima necessità, quelli di estrema destra si sono mossi contro di loro.
La polizia ha effettuato tre cariche per fermare l’azione. Una quarantina - ha fatto sapere la questura di Brescia in serata - i manifestanti di estrema destra che sono stati identificati dopo gli scontri con la polizia. Si tratta di persone che già dal mattino erano presenti in paese simulando di essere turisti. Tra loro anche ultras del Brescia che da due settimane stanno sostenendo la protesta nel paese bresciano.
Si registrano alcuni contusi tra i manifestanti, anche se nessuno si sarebbe presentato in ospedale a Brescia per farsi medicare.
«Chi non ha rispettato le regole sarà punito», ha detto il vice questore vicario di Brescia Emanuele Ricifari. «Sia tra gli esponenti di destra che hanno provocato gli scontri sia tra gli antagonisti che non hanno rispettato le direttive dei nostri uffici». Quello che è accaduto è l’epilogo di settimane di tensione a Collio dove il sindaco del paese ha sempre contestato la scelta della Prefettura di Brescia di inviare i 19 profughi.
In settimana, nel corso di una trasmissione televisiva, esponenti di estrema destra e ultras del Brescia erano arrivati a dire: «bruceremo l’albergo che ospita i profughi».