Intruso nel piatto dell'ospedale, si rompe un dente
Pranzo indigesto per una paziente ricoverata nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale S. Chiara. Durante la sua permanenza, e in particolare durante un pranzo, la donna si è infatti rotta un dente a causa di un corpo estraneo presente nelle pietanze che le erano state servite.
Un qualcosa di talmente duro che dopo il morso il dente della signora si è irrimediabilmente rotto. Da qui la causa contro l’Azienda sanitaria alla quale la signora aveva chiesto di risarcire i danni patiti. I fatti risalgono al marzo dello scorso anno. La signora chiedeva al giudice la condanna dell’Azienda sanitaria al risarcimento di 2.680 euro, ossia le spese sostenute dalla donna per sistemare il dente dal suo dentista di fiducia.
L’Azienda sanitaria, chiamata a rispondere davanti al giudice di pace, durante la prima udienza ha respinto ogni addebito ritenendo che la responsabilità, in questo campo, fosse da attribuire alla società che gestisce il servizio di confezionamento e distribuzione dei pasti in ospedale, ossia la Serenissima ristorazione srl.
La società, chiamata dunque in causa, non si è tirata indietro ed ha espresso l’intenzione di chiudere con una transazione la vicenda pagando le spese sostenute dalla sfortunata paziente ricoverata oltre alle spese legali sostenute dall’Azienda per questa prima fase del processo.
Dunque fine del processo, signora ripagata del danno con tante scuse da parte della società. Purtroppo, per quanti controlli ci siano in cucina, la preparazione dei pasti e il loro confezionamento rimane un qualcosa che viene fatto manualmente e quindi soggetto ad errori e imprevisti come quello accaduto alla signora alla quale, sotto il dentro, è finito un qualcosa che nel piatto non doveva esserci.