Sisma, 73 morti e centinaia di feriti secondo i dati ufficiali delle 16.30
Una devastazione «peggiore di quella dell’Aquila, mai vista una cosa cosi».
È la reazione dei soccorritori al lavoro nei paesi distrutti dal terremoto della scorsa notte che ha provocato 73 morti, secondo il bilancio ufficiale della protezione civile diffuso alle 16.30.
«Qualche centinaio» i feriti e un numero imprecisato di dispersi. Diverse migliaia gli sfollati nei vari paesi.
La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico.
La scossa più forte, di magnitudo 6, era avvenuta invece alle 3.36 con epicentro vicino Accumoli (Rieti); una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata).
Fra le vittime, secondo la Protezione Civile 53 si riferiscono alla zona di Amatrice ed Accumoli ed altre 20 al territorio di Arquata, nelle Marche.
Fra gli altri, non ce l’hanno fatta un un piccolo di 4 anni di Amatrice, deceduto in ospedale ad Ascoli Piceno, ed una bimba di 18 mesi sorpresa dal terremoto, mentre dormiva, nella casa delle vacanze in cui si trovava con i genitori ad Arquata del Tronto.
La mamma, originaria dell’Aquila, era scampata nel 2009 al sisma che aveva distrutto la sua città ed aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Ad Amatrice si lavora per salvare un bimbo che chiede aiuto da sotto le macerie, ad Accumoli estratto vivo, fra gli applausi, un quarantenne roamano.
Pronte numerose tendopoli per gli scampati.
I paesi distrutti offrono scene apocalittiche, i soccorritori a Pescara del Tronto descrivono una situazione ‘mai vistà, ed anche la presidente della Camera Boldrini, giunta sul posto, commenta: ‘Non c’è più nulla, sembra un bombardamentò.
Il presidente del Centro studi del consiglio nazionale dei geologi, Fabio Tortorici, spiega da parte sua che in Italia si verificano scosse di magnitudo superiore a 6.3 ‘ogni 15 anni circà, invita ad una ‘cultura diffusà della prevenzione sismica e osserva che gli edifici costruiti dopo il 2008 ‘hanno resistito megliò.
Timori anche per il patrimonio culturale nelle zone più colpite. Piccole crepe si sono aperte nella struttura esterna del Duomo di Urbino, che è stato transennato. Crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino e, ad Amatrice, nella basilica di San Francesco e la chiesa di Sant’Agostino. Il ministero dei beni culturali ha allertato le sue unità di crisi, in azione la task force italiana dei Caschi Blu della Cultura. A Roma sottoposto a verifiche il Colosseo, ma nessun danno.
Il presidente del consiglio Renzi, sarà nel tardo pomeriggio nelle zone colpite. Ringrazia ‘tutti coloro che sono intervenuti e hanno scavato a mani nudè e assicura: «Non lasceremo nessuno da solo. L’Italia piange e mostra al mondo le lacrime ma anche il cuore grande dei volontari, della protezione civile e delle istituzioni».
Nella zona colpita sono arrivati il capo della Protezione civile Curcio e il ministro Delrio che assicura: «Troveremo le risorse per il post-terremoto, ce la faremò. E intanto è rientrato a Roma da Palermo il presidente della Repubblica Mattarella. Il Papa ha rinviato la catechesi prevista nell’udienza del mercoledì. Lutto anche per lo sport, Malagò (Coni) annuncia ‘un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni sportive».
Dal mondo dell’economia, L’Abi invita le banche a sospendere il pagamento delle rete dei mutui per gli immobili danneggiati.
Confindustria si dice pronta a garantire supporto per affrontare l’emergenza e la ripresa.
Attivo il numero telefonico 45500 per donare due euro - via sms o chiamata da rete fissa - a sostegno delle popolazioni colpite.