Servirà la giustificazione dei genitori per gli assenti alle lezioni sull'omofobia
Servirà la giustificazione dei genitori - anche se non necessariamente motivata - per non partecipare alle lezioni di contrasto alle discriminazioni determinate dall’orientamento o dall’identità sessuale o di genere e contro il bullismo omofobico che saranno organizzate dalle scuole.
Lo ha stabilito ieri la giunta provinciale approvando le Linee guida per le scuole sui corsi contro le discriminazioni che danno attuazione a due mozioni approvate dal consiglio provinciale e che tanto hanno fatto discutere.
«Le varie iniziative, che le istituzioni scolastiche attiveranno e per le quali Iprase (Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa) fornirà attività di monitoraggio e supporto, - ha spiegato ieri il presidente Ugo Rossi - dovranno essere precedute da un’informazione esaustiva alle famiglie anche attraverso momenti d’incontro con i genitori che potranno poi decidere consapevolmente sulla partecipazione dei propri figli, con la possibilità di comunicare alle istituzioni scolastiche o formative, tramite giustificazione non necessariamente motivata, la non partecipazione dello studente alle iniziative».
Per il primo ciclo d’istruzione le azioni educative, in coerenza con i piani di studio, dovranno prevedere: lo sviluppo del potenziale di crescita emotiva-intellettuale degli studenti; l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e sociale; la cittadinanza attiva; la comprensione del significato delle regole per la convivenza nella società e della necessità di rispettarle; la consapevolezza di far parte di una comunità territoriale organizzata a garanzia dei diritti delle persone; la conoscenza dei principi fondamentali della Costituzione; la conoscenza dei diritti della persona riconosciuti dal consesso internazionale.