Canone Rai in Trentino Trovati 51 mila evasori
Il canone Rai in bolletta ha portato all'emersione di un «esercito» di oltre 51 mila famiglie trentine che evadevano la tassa tivù. Stando ai dati diffusi dall'Agenzia delle Entrate, nel 2016 gli abbonati sono passati da 157mila a 208.839: circa un quarto delle famiglie residenti sul territorio provinciale, dunque, in passato avrebbe evaso il canone che a partire dallo scorso anno è stato riscosso in modo coatto attraverso la bolletta elettrica.
Al momento della sua introduzione, l'operazione del Governo, allora guidato da Matteo Renzi (il motto er «pagare tutti per pagare meno»), aveva attirato critiche da più parti.
Questa novità ha consentito di ridurre l'importo della tassa dai 113,50 euro del 2015 a 100 euro, fino ai 90 euro del 2017. E nel 2018 potrebbe esserci una nuova sforbiciata, dato che gli incassi aggiuntivi sono finalizzati anche alla riduzione delle imposte, canone compreso.
Sul territorio della nostra provincia in un anno è cresciuto del 32,88% il numero dei nuclei familiari abbonati, per un importo complessivo di quasi 21 milioni di euro finiti nel 2016 nelle casse dell'Erario. Per effetto dello sconto praticato anche quest'anno, l'importo complessivo è destinato però a diminuire, a meno che non ci siano delle novità sul fronte delle regolarizzazioni.
A livello nazionale sono emersi 5,6 milioni di evasori, per un maggior gettito rispetto al 2015 di 500 milioni di euro, dato che gli italiani che hanno pagato il canone sono passati da 16,5 a 22,2 milioni, con un incremento del 34%. Nel 2016 la Rai ha incassato in tutta Italia un vero e proprio extra-gettito, per un ammontare totale di 1,7 miliardi di euro (poco più di quelli messi in preventivo dall'azienda guidata da Monica Maggioni).
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Chi evadeva il canone - ed erano tantissimi anche in Trentino - secondo la norma non rischierebbe di incorrere in sanzioni, anche se il nuovo meccanismo non va considerato una sanatoria. Nella legge di stabilità è stato infatti previsto che i controlli per il pagamento degli anni precedenti non potrà essere effettuato, anche se alcuni media nazionali hanno parlato di controlli nei dieci anni precedenti. Rimangono invece valide le indagini in corso o precedentemente iniziate, ma non dovrebbero esserne intraprese di nuove.
La maggior quota di evasione si registra nelle isole, dove il numero dei contribuenti che hanno versato il canone è salito del 49,8% passando da 1,5 a 2,2 milioni. Anche se il record negativo assoluto ce l'ha la Campania - dove il canone era sconosciuto quasi ad un contribuente su due - va detto che l'evasione della tassa non è esclusiva del Meridione.
Secondo i dati dell'Agenzia delle Entrate, nelle regioni del Nord nel 2016 sono emersi 2,5 milioni di contribuenti che fino ad allora non avevano pagato il canone, con una crescita del 30,5%, mentre quella che si è registrata nel Centro Italia è del 26,8%. Non fanno eccezione all'evasione le regioni storicamente più virtuose, con il Veneto a più 38,12% e il Piemonte a più 33,83%.
Il Trentino si piazza in terza posizione tra le regioni e le province autonome dell'Italia settentrionale. In Alto Adige, infine, il canone Rai era già pagato da quasi la totalità della popolazione. Prima della tassa inserita in bolletta, infatti, a Bolzano pagavano il Canone Rai 157 mila cittadini, nel 2016 invece sono saliti di sole 2mila unità, a 159 mila, l'1% in più.
Foto da Rai Play