Sanità, nel 2018 aumenteranno i fondi
Non ci saranno tagli sulla sanità né sul welfare nell’ultima manovra finanziaria della legislatura, anzi le risorse messe a bilancio aumenteranno, perché, sostiene l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni: «Abbiamo la fortuna di vivere in uno dei pochi Paesi al mondo che garantisce un servizio sanitario universale e vogliamo mantenerlo».
Ma questo non vuol dire non continuare nel processo di riorganizzazione dell’Azienda e dei servizi ospedalieri e sul territorio per cercare di rendere il sistema più efficace e soprattutto sostenibile anche in futuro. Quest’anno il bilancio per la sanità trentina ha potuto contare su 1 miliardo e 250 milioni di euro e ora - per il 2018 - oltre all’aumento previsto per fare fronte alla fisiologica crescita della spesa corrente ci saranno degli stanziamenti aggiuntivi per voci specifiche relative a nuovi farmaci particolarmente costosi, nuovi Lea e nuove convenzioni e servizi.
NUOVI FARMACI, 7 MILIONI DI EURO
Per il 2018 saranno stanziati 7 milioni di euro per nuovi farmaci. «Si tratta - spiega l’assessore Zeni - di spese per nuovi farmaci che i primi anni sono particolarmente costosi. Sul 2017 avevamo stanziato 5 milioni solo per il farmaco per l’epatite. Quest’anno, invece, saranno 7 milioni per nuovi farmaci per l’oncologia, l’ematologia e in particolare di questi 2 milioni saranno destinati all’acquisto di un farmaco recente che migliora davvero molto la qualità della vita dei malati di fibrosi cistica. In Trentino abbiamo 46 persone affette da fibrosi cistica».
NUOVI LEA, ALTRI 2 MILIONI DI EURO
Saranno aggiunti 2 milioni di euro, inoltre, per i nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza) stabiliti a livello nazionale e riguarderanno specialmente le prestazioni specialistiche e protesiche.
CONVENZIONI, 3 MILIONI DI EURO
L’anno prossimo entreranno a regime varie convenzioni con strutture che offrono una serie di servizi, che complessivamente comporteranno per la Provincia una spesa ulteriore di circa 3 milioni di euro.
Tra queste c’è la nuova Rsa di Dro che ha altri 15 posti letto; poi un’integrazione degli stanziamenti per i centri diurni e le aree delle dipendenze; la messa a regime di Casa Sebastiano per i bimbi autistici e di Casa Serena per la nuova struttura per i disabili gravi.
Andranno inoltre a regime anche i 20 posti letto al de Tschiderer per le cure intermedie e il progetto «Dopo di noi» di Anffas, che si preoccupa dei disabili che perdono i genitori.
A proposito del «Dopo di noi», l’assessore Zeni intende depositare nei prossimi giorni anche un disegno di legge ad hoc della giunta su questo tema.
ASSUNZIONI E CONTRATTI
Oltre alla stabilizzazione di circa 30 dipendenti precari dell’Azienda sanitaria, già annunciata dal presidente della Provincia, Ugo Rossi, l’assessore alla salute ritiene che nel 2018 potranno aprirsi spazi anche per nuove assunzioni. Zeni indica anche dove: «All’interno del progetto di ristrutturazione della neurochirurgia e con la neurologia nonché di quello della pediatria con la neonatologia dovrebbero prevedere alcune assunzioni, specialmente di infermieri. Sono progetti molto interessanti per migliorare l’attività del servizio». Poi sono in corso le trattative contrattuali del comparto sanità e su questo l’assessore per ora non quantifica l’impegno previsto.
FILIERA DEI SERVIZI SUL TERRITORIO
«Noi - insiste Zeni - abbiamo fatto una scelta politica che è quella di garantire le risorse per sanità e welfare, ma questo non significa non modificare il sistema, perché in una società che cambia in maniera forte dal punto di vista demografico, delle cronicità e delle patologie, oltre che delle conoscenze tecnologiche, per garantire servizi sempre all’altezza, dobbiamo intervenire. Sulla rete ospedaliera abbiamo deciso di accentrare le cose complesse per aumentare la qualità del servizio e ora vogliamo dare una filiera di servizi integrati sul territorio». L’integrazione ospedale-territorio con le cure intermedie (si inizia dal de Tschiderer) e con le Aft (aggregazione funzionale territoriale), ovvero i centri sanitari aperti 24 ore su 24 garantiti dai medici di base sono le nuove sfide. «In questi mesi - ricorda Zeni - oltre a Pinzolo abbiamo concordato con i medici di fare partire anche Ala, Mezzolombardo, Pergine, Malé, Trento e in queste settimane stiamo cercando di stringere anche con un accordo più generale con i sindacati». Questo naturalmente rappresenta un costo aggiuntivo, relativo ai servizi in più garantiti dai medici.
WELFARE ANZIANI, 5 MILIONI
Per la riforma del welfare anziani, che prevede l’istituzione dello «Spazio Argento» a livello di Comunità di valle, la giunta prevede di stanziare 5 milioni di euro aggiuntivi sul 2018 per l’avvio della riforma. Il disegno di legge, licenziato ieri dalla commissione, dovrebbe essere approvato dal consiglio provinciale a novembre. Nel 2018 si prevede l’approvazione del Regolamento di accreditamento per i servizi socio-assistenziali, che arriva a conclusione di un confronto molto lungo con il Terzo Settore. «L’obiettivo che ci siamo dati - dice Zeni - è partire dal primo luglio del 2018 con il funzionamento del sistema dell’accreditamento che andrà a sostituire il sistema dell’autorizzazione che pensiamo consentirà di migliorare la valutazione della qualità di chi offre questi servizi».