Stazioni blindate e addetti ai controlli Li assume Trenitalia, spesata dalla Provincia
Stazioni blindate. Recintate. Dotate di tornelli, in modo che l'accesso ai binari sia permesso solo a chi possiede regolare titolo di viaggio. E, poi, sui convogli, videocamere che registrano in diretta ogni movimento, e più personale di sorveglianza, che affianca il capotreno. I nuovi addetti, assunti a tempo indeterminato da Trenitalia, ma spesati dalla Provincia di Trento, saranno in servizio da fine febbraio. È una strategia ad ampio raggio quella, condivisa da Trenitalia e Provincia, per rendere più sicuri stazioni e treni. La questione è diventata «calda» la scorsa estate, in seguito a ripetuti casi di aggressioni sui convogli nella tratta tra Verona e Trento. Episodi legati alla presenza di stranieri saliti nella città scaligera, dove c'è il divieto di accattonaggio, e poi «scoperti» senza ticket, la cui reazione violenta ha provocato un crescente allarme tra il personale e i viaggiatori.
Si deve però tenere conto che i numeri danno la conferma di un calo delle aggressioni. Polfer ha intensificato i controlli. Nel compartimento Verona-Trentino Alto Adige, e segnatamente sulla tratta Trento-Brennero, la polizia ferroviaria ha rintracciato 2.894 stranieri in posizione irregolare e scortato 3.386 treni. Scorte e servizi antiborseggio in abiti civili predisposti, unitamente a servizi straordinari del territorio, aumentati nel 2017 del 9% (pari a 2.016 operazioni): anche questo spiega il calo delle aggressioni denunciate dal personale (da 524 a 447, -15%) rispetto al 2016. Meno episodi di aggressione a bordo treno (-6%, da 414 a 390) e meno in stazione (da 110 a 55, un calo del 50%).
«In via generale sulle aggressioni fisiche e verbali ai capitreno nelle ultime settimane si è avuta una riduzione del fenomeno rispetto alla "punta" di agosto, come pure sul fronte dell'evasione». Lo ha messo per iscritto anche l'assessore provinciale alle infrastrutture, Mauro Gilmozzi , rispondendo a Maurizio Fugatti , che ad inizio settembre aveva depositato un'interrogazione dopo «l'ennesima violenza fisica e verbale nei confronti di un capotreno da parte di un gruppo, così pare, di stranieri sprovvisti del titolo di viaggio», sul convoglio Trento-Verona.
La riduzione delle aggressioni, spiega Gilmozzi, sono conseguenza delle «azioni lanciate da Trenitalia in accordo con la Provincia sull'utilizzo intensivo delle squadre antievasione che hanno visto ridurre sui nostri treni gli avventori sprovvisti di biglietto che sono poi quelli da cui scaturiscono comportamenti aggressivi all'atto del controllo dei titoli di viaggio». Gilmozzi aggiunge che nei mesi di settembre, ottobre e anche novembre sono stati effettuati numerosi controlli, intensificando di fatto di molto le attività programmate. «Non corrisponde al vero» dice «che sui servizi ferroviari regionali vige l'anarchia: tra Trento e Rovereto sono 60 le corse giornaliere e quelle utilizzate da utenti non regolari sono alcune poche puntuali corse. Oltre ad azioni straordinare antievasione eseguite nelle scorse settimane con squadre nazionali in collaborazione con la Protezione Aziendale e coordinate con Polfer» Gilmozzi ricorda che «l'Assessorato ha concordato con Trenitalia la acquisizione di personale aggiunto a supporto dei capotreno sui treni maggiormente critici». «Si tratta di quattro addetti per l'assunzione dei quali» spiega il dirigente del Servizio trasporti pubblici della Provincia, Roberto Andreatta «è già stata fatta la selezione. Ora, saranno adeguatamente formati. Non saranno né capotreno, né guardie giurate. Ma con il corso potranno ottenere la qualifica di agenti giurati, potranno quindi accertare la presenza del titolo di viaggio e comminare l'eventuale sanzione»
I nuovo quattro agenti di supporto ai capotreno saranno in servizio sia sulla linea Trento-Bassano, sia su quella del Brennero. «Ma di certo saranno impiegati nelle situazioni più problematiche, che sono quelle di Domegliara e Ala» dice Andreatta. Per la loro assunzione, a spese della Provincia di Trento, sarà aggiornato il contratto di servizio con Trenitalia.
Ci sono poi le altre scelte operative: i nuovi treni dotati di un sistema di videocamere e di ambiente aperti maggiormente visibili - ricorda l'assessore Gilmozzi - «riducono la possibilità di aggressione anche solo grazie al fatto che l'atto può essere visto da altri viaggiatori con maggiore velocità, nonché registrato». Sui treni Jazz è anche attivata la fuzione live che permette di proiettare le immagini di quanto avviene nel convoglio. E tutto ciò aiuta la deterrenza. Inoltre, c'è la installazione di recinzione e tornelli nella maggiori stazioni da parte del gestore Rfi: «Sono partiti i lavori ad Ala e presto, nel corso del 2018» spiega Gilmozzi «anche per le stazioni di Rovereto e Trento si avranno tali interventi».
Fugatti aveva pure chiesto lumi sulle «smart card di categoria G rilasciate ai richiedenti asilo». Gilmozzi risponde con i numeri: «Nel periodo 2013/2017 le smart card di libera circolazione Cat G rilasciate (aventi validità unicamente per viaggi con origine e destinazione sul territorio provinciale, non dunque oltre Borghetto e Mezzocorona e che, in caso di violazione della tratta ammessa devono essere ritirate a cura del personale di controllo come intimato a Trenitalia) sono state pari a 2.100; alla data attuale sono circa 1.500 quelle valide e sono utilizzate in numero di 30 circa ogni giorno».