Altri due dispersi sul Presena Recuperati da Soccorso Alpino
Tre casi in sole due settimane, quasi ad indicare una rischiosissima tendenza: quella di andare in quota senza adeguata attrezzatura e senza precisi punti di riferimento. Succede in Presena. Dopo padre e figlia inglesi recuperati all’alba del 16 febbraio, esausti ed infreddoliti, e i due amici svedesi soccorsi lunedì, ieri mattina altri due escursionisti - un israeliano ed un polacco - sono stati raggiunti dai soccorritori dopo una notte trascorsa in un bivacco.
L’allarme è arrivato lunedì sera alla centrale operativa unica dell’emergenza, dopo l’ora di cena. Due stranieri non erano ancora rientrati in hotel ed è stato chiesto l’intervento degli uomini del soccorso alpino dell’area operativa Trentino occidentale. Proprio come ventiquattr’ore prima.
Dunque, lunedì sera, le squadre di soccorso si sono nuovamente preparate per raggiungere via terra la zona in cui i due dispersi avevano lasciato detto di volersi recare: avevano raggiunto passo Presena con gli impianti, ma nel dirigersi al rifugio Mandron avrebbero sbagliato percorso, perdendosi nella neve e nel ghiaccio. In quella zona il cellulare non ha campo e di notte la colonnina di mercurio precipita sotto le zero.
Gli uomini del soccorso alpino li hanno trovati verso le 21, a quota 2.400. I due escursionisti indossavano gli sci: attrezzatura non adeguata per pensare ad un ritorno a valle la stessa notte. I soccorritori, che avevano portato coperte, cibo e bevande calde, hanno dunque accompagnato i due stranieri al bivacco, predisponendo tutto affinché riuscissero a trascorrere le ore più fredde al riparo, in sicurezza, e consigliando loro di riposare. La squadra di soccorso è ripartita a tarda sera per tornare a valle, per poi risalire alle prime luci dell’alba. Ai due stranieri, un ventenne ed un trentenne, è stata portata l’attrezzatura adeguata per poter scendere in sicurezza nella neve alta e ghiacciata. Non è stato chiesto l’intervento dell’elicottero in quanto la situazione non era di emergenza. I due stranieri, entrambe in buone condizioni fisiche dopo una notte trascorso al riparo, sono stati accompagnati fino agli impianti e poi in hotel. L’intervento è terminato attorno alle 12 di ieri.
Si è trattato, dunque, del terzo caso di dispersi in Presena. Due settimane fa era scattato l’allarme per il mancato rientro in hotel di padre e figlia britannici (poi ritrovati sani e salvi dopo una notte passata a camminare nella neve per non sentire troppo il freddo), mentre domenica scorsa, alle 23, erano partite le ricerche per due amici svedesi. Questi ultimi sono stati raggiunti lunedì mattina poco sopra il rifugio Mandron, recuperati con il verricello e accompagnati in elicottero all’ospedale di Tione: nonostante il freddo ed il brutto tempo, entrambi erano in buone condizioni.
Nell’ambito della prevenzione, la società che gestisce gli impianti ed il soccorso alpino stanno ora valutando di sistemare una nuova cartellonistica in quota per «guidare» gli escursionisti lungo i percorsi, in sicurezza.