«No al bando per i bambini che non sono vaccinati»

I sindaci di Primiero e Vanoi sono tutti uniti contro la legge nazionale che vieta ai bambini non vaccinati di poter frequentare le scuole dell’infanzia e i nidi.
Espresso in Conferenza dei Sindaci, il loro no all’imposizione - non prevista per i bambini più grandi frequentanti le elementari - si è tramutato in una nota che la Comunità di Valle ha provveduto a trasmettere al presidente della Provincia Ugo Rossi e al Consiglio provinciale con preghiera di inoltro a tutti i consiglieri. Dopo aver letto la lettera, il consigliere Claudio Civettini ha già scritto una proposta di mozione al proposito.


La Conferenza dei Sindaci di Primiero e Vanoi chiede al Consiglio provinciale di farsi promotore sia a livello locale sia a livello governativo di due istanze: garantire la continuità didattica e il percorso educativo per tutti i bambini attualmente iscritti alla scuola dell’infanzia e ai nidi d’infanzia nel corrente anno scolastico; garantire per gli anni futuri l’accesso ai servizi educativi a tutti i bambini, senza esclusioni legate alla situazione vaccinale.

Questo perché a loro avviso la nuova legge (la numero 119 del 2017 «Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale» che istituisce le vaccinazioni obbligatorie nella fascia zero-sedici anni, al fine di «assicurare la tutela della salute pubblica e il mantenimento di adeguate condizioni di sicurezza epidemiologica in termini di profilassi e di copertura vaccinale») ha creato un disagio in molte famiglie che è stato manifestato ai sindaci nel corso di vari incontri.


E spiegano: «Risulta particolarmente penalizzante per i bambini appartenenti alla fascia 0-6 anni, per i quali è prevista l’esclusione dai servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia. Addirittura si profila l’ipotesi che i bambini non conformi alle disposizioni di legge non possano concludere l’anno scolastico 2017/2018, con la conseguente interruzione del percorso formativo ed educativo. Crediamo che queste esclusioni e allontanamenti possano mettere a rischio la serenità e destabilizzare il benessere psicofisico dei nostri piccoli cittadini e di riflesso anche quello delle famiglie che scelgono percorsi diversi in termini di vaccinazioni».


I nostri amministratori si «alleano» con altri. Infatti, continuano, «concordiamo con la posizione dei numerosi altri sindaci e consigli comunali trentini e italiani che hanno preso posizione ufficiale a riguardo: a tutti i minori, anche se parzialmente o non vaccinati, dovrebbe essere garantita la conclusione dell’anno scolastico in corso senza interruzioni traumatiche. Auspichiamo che il concetto di inclusione insito da molti anni nel progetto formativo della scuola trentina, possa portare a rivedere le stesse disposizioni della legge che prevedono l’esclusione dei bambini fino a 6 anni da asili nido e scuole materne».

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