Traffico di droga dalla Spagna a Trento Contatti nel «deep web» e pagamenti in Bitcoin Sei arresti, sequestrati 30 kg di stupefacenti

Vasta operazione antidroga della polizia di Trento: cinque italiani e uno straniero sono stati arrestati con l’accusa di aver messo in atto un traffico di droga dalla Spagna. Sequestrati oltre 30 kg di stupefacente.

L’indagine nasce a seguito di un sequestro effettuato l’8 agosto 2017, all’interno dell’aeroporto tedesco di Francoforte di una busta contenente cocaina, destinata ad un cittadino italiano.

La DCSA, nell’occasione, ipotizzò che, in relazione al confezionamento dei plichi, l’acquisto dello stupefacente potesse essere avvenuto attraverso la rete darknet.

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La squadra mobile di Trento, pur considerando come il sequestro della dogana tedesca fosse avvenuto un anno prima, non escluse che ulteriori acquisti potessero essere avvenuti attraverso la rete e per tale motivo, il 29 agosto 2018, una perquisizione domiciliare nei confronti della persona fermata a Francoforte portò alla luce circa 50 grammi di cocaina e circa 500 grammi di marijuana, motivo per il quale D. E. venne arrestato.



Nel corso dei primi riscontri emerse che nel traffico di sostanze stupefacenti erano coinvolte altre persone e che, in occasione del sequestro dell’8 agosto del 2017, avvenuto presso l’aeroporto tedesco di Francoforte, lo stupefacente era stato acquistato da D. E. attraverso un sito web ed era stato pagato per mezzo di ricariche poste pay convertite in moneta Bitcoin, prelevate dal suo portafoglio elettronico.

Presso l’abitazione di D. L., in quel frangente assente, vennero trovati circa 50 grammi di cocaina, 8850 grammi di marijuana e quasi seimila euro in banconote false. D.L., venne poi arrestato il giorno dopo a seguito di ordinanza di custodia cautelare.

Anche in questa seconda occasione emersero indicazioni di altre persone coinvolte nel traffico ed in particolare una serie di elementi da cui emergevano importanti trasferimenti di droga dalla Spagna.

L’attività di indagine indirizzò gli investigatori verso altri canali e, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, il 20 settembre, con la collaborazione del Commissariato di Rovereto, venne fermato un camion proveniente dalla Spagna con a bordo 18 kg di hashish e la somma di 3500 euro destinata al pagamento per il lavoro svolto da uno dei consociati. Nell’occasione vennero arrestate tre persone.

Nei giorni successivi, l’analisi dei telefoni sequestrati, acclarò una diretta conoscenza fra tutti gli indagati ed il loro pieno coinvolgimento nella programmazione ed importazione dello stupefacente dalla Spagna; il rapporto d’affari instaurato fra cittadini italiani con i fornitori spagnoli e le trasferte effettuate in Spagna.

Sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso dell’indagine, coordinata dai sostituti procuratori Marco Gallina e Davide Ognibene, il Gip ha emesso, cinque ordinanze di custodie cautelari di cui tre in carcere e due agli arresti domiciliari tutte eseguite il 13 dicembre.

Nel corso delle catture sono state sequestrate, ai fini della confisca, anche tre autovetture ed una moto.

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