Visite specialistiche, si cambia
Ricette per le visite specialistiche, si cambia. La giunta ha infatti deciso di adottare nuovi codici per le ricette specialistiche. E, soprattutto, di estendere il sistema per cui, per l’ulteriori visite o accertamenti prescritti dallo specialista non sarà più necessario passare dal Cup ma sarà lo stesso professionista a fissarla. Tra gli obiettivi assegnati all’Azienda sanitaria, poi, c’è la volontà di ridurre i tempi di attesa delle visite specialistiche. «Ogni sei mesi - afferma l’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana - ci sarà un monitoraggio ogni sei mesi da parte dell’Azienda sanitaria sui tempi di attesa per capire come intervenire».
Le ricette per le visite specialistiche prevederanno, oltre al codice di priorità Rao, anche il quesito diagnostico (che specifica il bisogno di salute). E le visite di controllo saranno fissate già durante la visita specialistica in agende specifiche dal medico specialista e non più dal medico di medicina generale. Sono queste le principali novità del Piano provinciale per il contenimento dei tempi di attesa, che recepisce quello nazionale, approvato ieri dalla giunta provinciale.
«Se da un lato l’obiettivo è quello di dare al cittadino la risposta più adeguata ai suoi bisogni di salute con una corretta gestione dei tempi di attesa, ma anche una maggiore appropriatezza degli accertamenti diagnostici, delle visite e degli interventi terapeutici - spiega Segnana - preme anche evidenziare che il piano nazionale prevede degli adempimenti che, in provincia di Trento, sono già stati attuati, pensiamo al sistema dei Rao, ovvero dei cosiddetti Raggruppamenti di attesa omogenei che già individuano per le prescrizioni specialistiche il grado di priorità e che, dal Trentino, verrà esteso a tutt’Italia, oppure alla trasparenza di tutte le agende di prenotazione del sistema Cup, o ancora alla cartella clinica del cittadino TreC».
Entro 60 giorni l’Azienda sanitaria dovrà predisporre uno specifico programma per l’attuazione delle direttive e il raggiungimento degli obiettivi previsti.
A livello nazionale il piano sui Rao per visite ed accertamenti segue tali limiti: U ovvero urgente da eseguire entro 72 ore, B ovvero breve da eseguire entro 10 giorni, D quindi differibile da eseguire entro 30 giorni per visite ed entro 60 giorni per accertamenti diagnostici, P quindi programmato da eseguire entro 120 giorni (dal 2020) ed entro 180 giorni (fino al 2020). Si tratta di un modello che già esisteva in provincia e che sarà operativo con i nuovi codici e limiti di attesa più restrittivi per le classi di priorità D e P rispetto a quanto previsto a livello nazionale: U ovvero urgente da eseguire entro 72 ore B ovvero breve da eseguire entro 10 giorni D ovvero differibile da eseguire entro 30 giorni sia per visite che per accertamenti diagnostici P ovvero programmato (non prioritario) da eseguire entro 90 giorni.
Altro passaggio del Piano nazionale sono le prestazioni in regime di ricovero, già applicate in provincia: classe A entro 30 giorni casi clinici con tendenza ad aggravamento rapido; classe B entro 60 giorni casi senza tendenza ad aggravamento rapido; classe C entro 180 giorni poco dolore e senza tendenza ad aggravamento; classe D senza attesa minima nessun dolore – casi effettuati comunque entro 12 mesi.
In allineamento con il Piano nazionale che prevede un percorso di tutela, a garanzia del rispetto dei bisogni di salute, in caso di incrementi anomali della domanda, che prevede l’acquisto di prestazioni extra budget presso strutture private accreditate e l’utilizzo di prestazioni orarie aggiuntive di medici, anche il Piano provinciale del Trentino prevede che, in caso di rischio di superamento del tempo massimo di attesa a livello istituzionale, per richieste di prestazioni di primo accesso in classe di priorità U, B, D, sia garantita comunque l’erogazione nel rispetto dei tempi previsti, tramite l’accesso da parte del cittadino al sistema Cup, che gestisce l’assegnazione ad una struttura privata accreditata o istituzionale, attraverso l’acquisto e l’erogazione di prestazioni orarie aggiuntive, concordate con i professionisti e sostenute economicamente dall’Azienda sanitaria.