Deceduto il bambino caduto dalla ringhiera della scuola di Milano
Non ce l’ha fatta il bimbo che venerdì scorso è precipitato nella tromba delle scale della scuola primaria Pirelli di Milano facendo un volo di oltre 11 metri. Ricoverato in neurorianimazione all’ospedale Niguarda, fin da subito le sue condizioni sono parse disperate: nella caduta, dal secondo piano al seminterrato, ha riportato un gravissimo trauma cranico, lesioni interne e pure una frattura del bacino. E a nulla è servito il tentativo dei medici di salvargli la vita con un intervento d’urgenza. Oggi, dopo il periodo canonico di osservazione, non è rimasto che dichiarare la morte. A dicembre il piccolo avrebbe compiuto sei anni.
Sul tragico incidente la Procura già quattro giorni fa aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti con l’ipotesi di lesioni colpose. Ipotesi che nelle prossime ore verrà modificata in omicidio colposo in relazione all’omessa vigilanza di coloro che, come docenti e collaboratori scolastici, all’interno dell’istituto di via Goffredo da Bussero sono incaricati di sorvegliare gli alunni.
Nell’indagine coordinata dal pm Letizia Mocciaro e dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento «ambiente, salute, sicurezza, lavoro», da quanto è stato riferito, non è prevista l’autopsia sul corpo del piccino in quanto le cause della sua morte sono chiare. Mentre invece proseguono gli accertamenti per ricostruire la dinamica di quanto accaduto: tra non molto potrebbero arrivare le prime iscrizioni nel registro degli indagati anche a garanzia del diritto di difesa.
In base ai primi rilievi e alle testimonianze raccolte dai carabinieri, che subito hanno ascoltato le maestre e il personale che lavora nella scuola, pare che il bambino, dopo essersi allontanato dalla classe per pochi minuti chiedendo di andare in bagno, abbia avvicinato la seggiola della postazione della bidella, nel frattempo occupata a seguire altri due piccoli, a una ringhiera per poi salire sopra e affacciarsi.
Pochi secondi dopo il salto nel vuoto e la tragedia.
Per questa drammatica vicenda ai genitori del piccolo va il cordoglio di Giuseppe Sala: «per Milano oggi è un giorno doloroso. Per me uno dei più tristi da quando sono sindaco».
Cordoglio anche da parte del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Alla mamma e al papà - scrive il Governatore lombardo in una nota - vada il nostro più sincero e forte abbraccio per affrontare una perdita così dolorosa. Rivolgiamo anche un grande ringraziamento a tutta l’equipe della struttura di neurorianimazione che per quattro giorni ha cercato disperatamente di salvare la vita al piccolo, purtroppo senza riuscirci, a causa del grosso trauma riportato».
Pure la senatrice del Pd Simona Malpezzi, sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, ha espresso la sua vicinanza ai familiari «del piccolo che stanno affrontando una prova che nessuna madre o padre dovrebbe mai affrontare». E mentre le organizzazioni sindacali della scuola, in una nota, parlano di «profondo sgomento in tutti gli operatori scolastici dell’istituto» e si «uniscono al loro dolore e tutte insieme in un abbraccio ai genitori del piccolo alunno», il commissario milanese della Lega Stefano Bolognini chiede di proclamare il lutto cittadino.