Addio a Gianni Ciurletti per decenni soprintendente e apripista dell'archeologia
Lutto nel mondo della cultura trentina: ieri è morto improvvisamente Gianni Ciurletti, 71 anni, per decenni soprintendente provinciale per i beni archeologici, fra i più grandi studiosi del territorio. Originario di Mattarello, dove vive la sorella Renata, si era laureato in lettere antiche a Padova e aveva conseguito il perfezionamento in archeologia all’Università di Bologna, nel 1976.
Nella metà degli anni Settanta, si era stabilito a Civezzano, dove viveva con la moglie Marica. Il tragico malore lo ha colto qui, mentre si trovava nella propria abitazione. Lascia anche i figli Pietro e Martina.
Aveva seguito dagli inizi, negli anni Settanta, fino al 2008 il settore archeologico provinciale. Era considerato uno dei massimi esperti di romanità nelle Alpi e fu autore di numerosi studi archeologici di primo piano. Ciurletti è ricordato da chi lo ha conosciuto come un uomo colto ma al tempo stesso alla mano, simpatico e dinamico, che si dedicava allo sport, al calcio ma anche allo sci e all’escursionismo in montagna.
Nell’inverno scorso l’ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma gli aveva dedicato il volume “AdA. Studi in onore di Gianni Ciurletti”, a cura di Franco Nicolis e Roberta Oberosler, quarto numero della rivista “Archeologia delle Alpi”. Un’opera pubblicata nell’anno del settantesimo compleanno dello studioso, che era nato il 16 giugno 1948.
«Una notizia che ci addolora tutti profondamente», dice Franco Marzatico, dirigente della Soprintendenza. «Ciurletti - prosegue - era stato il protagonista dell’avvio di questa grande stagione dei beni culturali, degli anni ruggenti che videro il passaggio delle competenze dallo Stato alla Provincia. Lui ne fu un interprete importante. Negli anni aveva saputo anche costruire una rete di relazioni costruttive con le realtà dei territori a noi vicini: anche qui lascia un patrimonio prezioso».
Scosso dalla tragica notizia anche l’archeologo Enrico Cavada, che ha lavorato molti anni fianco a fianco con Gianni Ciurletti. «Abbiamo trascorso davvero tanto tempo insieme, nell’ambito dei beni culturali provinciali. La notizia della sua morte improvvisa è stata un colpo durissimo. Gianni si meritava molto di più in termini di riposo, era in pensione da poco. È una figura che ha lasciato il segno nell’opera di recupero dell’archeologia in Trentino.
Il senso profondo del nostro lavoro risiedeva nell’obiettivo di svolgere le ricerche e di restituirne i risultati alla collettività, che in definitiva era anche quella che ci metteva a disposizione i finanziamenti per indagare sul passato del territorio. Nel contesto della Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia, abbiamo pubblicato volumi, realizzato altri strumenti di divulgazione, pensato a mostre allestite anche al Casatello del Buonconsiglio. Ricordo lavori e studi anche pionieristici, fin dai primi anni Ottanta. Rilevanti anche i contributi di Gianni Ciurletti e colleghi per arricchire le conoscenze sulla storia della città di Trento. Con lui, si lavorava per fare, per ottenere e divulgare risultati, sospinti anche dalla classe politica, che all’epoca poteva contare su figure come Guido Lorenzi, “padre” delle politiche culturali provinciali; anche lui purtroppo ci ha lasciati quest’anno».
I funerali di Gianni Ciurletti si terranno domani, sabato, alle 11, nella parrocchiale di Civezzano. Oggi, alle 20, il santo rosario