Il recinto di M49? Non è neanche 0,8 ettari ma un terzo, condiviso con DJ3 Il caso in Parlamento, "Onda" interroga
La notizia che l'orso M49, catturato per la seconda volta in Val Rendena, è confinato in un recinto di soli 0,8 ettari (in realtà gli 0,8 ettari sono divisi in tre recinti più piccoli) è diventata un caso nazionale, ed oggi sono intervenute tre parlamentari del Gruppo Misto con una dura presa di posizione.
«Abbiamo appreso dalla stampa come l’orso Papillon (M49) sia ora confinato in un’area ampia 0,8 ettari, assolutamente insufficiente per le sue esigenze» è il pensiero delle portavoci del Gruppo Misto Silvia Benedetti, Sara Cunial e Paola Nugnes, che continuano: «Papillon non aveva dimostrato particolare pericolosità per l’uomo, essendosi limitato a muoversi per il Nord Italia come un esemplare della sua specie fa normalmente. La decisione della Provincia autonoma di Trento di confinarlo in un’area delimitata è legittima anche se opinabile, ma consideriamo inaccettabile l’esiguità della superficie. Al di là della polemiche sulle misure dichiarate o meno dalla Provincia, ciò che ci preme è che Papillon possa vivere in un ambiente consono rispetto alle sue esigenze. Tutti noi abbiamo vissuto negli ultimi due mesi in quarantena, con tutto ciò che comporta il vivere in spazi angusti con altre persone e veder limitata la nostra libertà di movimento: Papillon non merita di subire lo stesso trattamento. Ci appelliamo alla Provincia di Trento e al Ministro Costa: si garantisca a Papillon ed alla “compagna di prigionia” DJ3, confinati in un’area grande come un campo da calcio, di potersi muovere e vivere in spazi ben più ampi, anche valutando se esistono altre strutture più adatte rispetto al Casteller in altre zone d'Italia», terminano le Parlamentari.
NELLA FOTO di GIORGIO GIORGI: UN RECINTO PER TRE
Alessandro Ghezzer, il blogger trentino che ha sollevato il caso, e Giorgio Giorgi, oggi hanno rincarato la dose. Non solo M49 è detenuto in 0,8 ettari. Ma questi 0,8 ettari vanno divisi per tre. Come aveva già spiegato su l'Adige due giorni fa Carlo Frapporti, il recinto del Casteller ha di fatto tre recinzioni. In una c'è M49. Nell'altra c' l'orsa DJ3 e un terzo spazio è tenuto libero per eventuali emergenze.
Giorgi e Ghezzer, usando Google Earth, hanno così pubblicato la nuova immegine con i tre spazi. Risultato, per M49 ci sono al massimo 0,3 ettari a disposizione (se ha la fortuna di essere nella parte più grande). Cioé circa 2600 metri quadrati. Quando un orso in libertà può percorrere in un gioirno anche 50 chilometri.
"ONDA CIVICA" CHIEDE UN'ISPEZIONE E INTERROGA
Oggi anche il gruppo consiliare di “Onda Civica Trentino” ha presentato una interrogazione al Consiglio comunaledi Trento, intitolata senza giri di parole «Oggetto: M49 in galera».
Recita: «Premesso che:
• riteniamo assolutamente necessario provvedere ad un corso urgente di matematica e fisica per l’assessora provinciale Zanotelli visto l’incapacità di fare le giuste trasformazioni fra ettari e metri quadri;
• riteniamo inconcepibile ed inaccettabile che non si sappia distinguere tra 8000 mq e 8 ettari;
• l’orso M49, in “felice” compagnia, risulta relegata in un spazio di 0,8 h;
• proprio quell’orso che in silenzio, senza farsi notare e per mesi catturare, ha girato il Nord Italia ora si ritiene possa vivere in condizioni dignitose in quel fazzoletto;
• siamo in tempi in cui anche altri orsi e animali di ogni tipo, nel silenzio della quarantena mettono fuori il naso dai loro nascondigli, perché purtroppo di questo si tratta;
• la reclusione dell’orso sta avvenendo in territorio comunale di Trento,
si interrogano pertanto il Sindaco e la Giunta al fine di sapere:
• tramite verifica con la P.A.T., a che punto sono sono gli accordi con il Ministro Costa sul destino M49?
• tramite verifica con la P.A.T., avere rassicurazioni in merito alle condizioni di salute e di alimentazione di M49, visto che, in caso di liberazione e spostamento altrove devono essere garantite le sua condizioni di salute ottimale per poter essere reintrodotto in natura;
• tramite verifica con la P.A.T., se si sta pensando ad una revisione globale della politica gestionale degli orsi vista la fallacia e i limiti di quella attuale che porta - sempre in un costante clima di eccezionalità e urgenza - inesorabilmente all’uccisione o alla captivazione permanente degli orsi che malauguratamente vengono in contatto con persone» affermano i firmatari Andrea Maschio, Paolo Negroni e Marco Santini.