Case di riposo, le visite restano bloccate Sconcerto nelle Rsa: «Un'autentica follia» Tanti appuntamenti erano già stati fissati
Spiazzato dal Dpcm firmato dal presidente Conte che ha prorogato il divieto di visita dei familiari nelle Rsa, ieri Maurizio Fugatti ha annunciato che martedì sarà convocata una giunta straordinaria per approvare una delibera ad hoc, per evitare che tutte le responsabilità di una eventuale apertura cadano sul direttore sanitario delle varie strutture.
Una delibera che dovrebbe consentire ciò che Conte, anche alla luce dei nuovi contagi in Lazio, ha preferito rimandare, ma che in Trentino familiari e operatori davano per certo, tanto che per domani in molte strutture erano già stati fissati i primi appuntamenti.
«È un tema molto delicato - ha specificato Fugatti - È noto a tutti quanto accaduto nelle scorse settimane, non solo in Trentino, ma anche in altre parti d’Italia e nel mondo, all’interno di queste strutture. C’è quindi una particolare attenzione sulla tematica. C’è una forte richiesta di poter andare a trovare gli ospiti e noi abbiamo un dialogo quotidiano con Spes e Upipa per trovare una modalità di gestione delle visite». Fugatti, non nasconde che il governo provinciale si aspettava che il Dpcm nazionale disciplinasse le visite ai parenti. «Il Governo, nonostante le sollecitazioni arrivate da più parti, a seguito degli ultimi casi di contagio nel Lazio, ha deciso di non modificare la previsione che era quella originaria e quindi ancora oggi, se non in casi eccezionali, i parenti non possono entrare».
Una situazione che sembra però destinata a cambiare in tempi brevi. «Con Upipa e Spes stiamo dialogando in queste ore e cercando di costruire un percorso che dia una regolarità a questa possibilità. Non ci risulta che altre regioni abbiano dato libertà ad entrare indistintamente, vogliamo costruire un percorso in sicurezza».
Lunedì è stato fissato un incontro tra vertici provinciali ed enti gestori. In quell’occasione il governo provinciale presenterà la sua proposta con regole e limitazioni che al momento non sono note. «Ne discuteremo con gli enti gestori», puntualizza ancora Fugatti. «Cercheremo di muoverci garantendo la sicurezza da una parte e permettendo ai familiari di poter visitare i loro cari dall’altra».
Il fatto che lunedì non si possano iniziare le visite ai parenti viene definita «un’autentica follia» da Italo Monfredini, direttore generale del gruppo Spes. «Si sta infierendo sul sentimento dei parenti che da mesi attendono di vedere i loro cari», aggiunge sinceramente dispiaciuto. «Avevamo già fissato degli appuntamenti per lunedì e ora dobbiamo chiamare per spostarli in attesa che venga emanata una norma che pone in campo a me e non al medico, la responsabilità dell’apertura. Una responsabilità che io sono disposto a prendermi perché i protocolli sono ridigi e non c’è davvero nessun rischio contagio con le regole che saranno in vigore. Siamo davanti ad un problema sociale rilevante che non va sottovalutato».
Anche la presidente dell’Upipa, Francesca Parolari, alla notizia dello slittamento delle visite ha manifestato delusione e preoccupazione.«Le case di riposo si sono attrezzate per accogliere in piena sicurezza i parenti degli ospiti: si tratta di colloqui senza contatto fisico - ha puntualizzato - Adesso siamo in gravi difficoltà, con le agende piene di appuntamenti, dopo la lunga attesa a cui le persone sono state costrette».
Lo slittamento dell’apertura ha provocato infatti non pochi problemi nelle varie case di riposo dove il personale ha dovuto contattare i parenti per far slittare le visite già fissate. «In attesa di nuove indicazioni, le visite già programmate per le giornate di lunedì e martedì prossimo saranno temporaneamente sospese e verranno riprogrammate. Si precisa che tale nostra decisione viene presa per rispetto delle indicazioni politico-istituzionale oggi adottate dalla Provincia e per garantire una linea ed una tempistica di comportamento comune a tutto il sistema», si legge nella nota diramata dal presidente della Apsp di Pergine Diego Pintarelli.