Visite ai parenti in RSA da giovedì via libera con precauzioni e controlli
Approvate oggi dalla Giunta provinciale, su indicazione dell’assessore alla salute Stefania Segnana, le disposizioni relative all’accesso di parenti e visitatori a strutture residenziali socio-sanitarie per anziani e disabili. Da giovedì via libera.
Le linee guida, che erano state condivise proprio ieri con i vertici di Upipa e Spes e, in precedenza, con i rappresentanti degli enti gestori e i sindacati, prevedono la possibilità di consentire l’accesso a parenti e visitatori a partire da giovedì 18 giugno.
La deliberazione della Segnana, in coerenza con il Dpcm, lascia la responsabilità alle singole case di riposo: stabilisce infatti che è facoltà coordinatore sanitario - e non del legale rappresentante dell’ente gestore, indicare i casi in cui sono permesse le visite agli ospiti.
Confermate le misure di prevenzione già individuate dalle precedenti linee guida, ovvero la necessità di adottare misure specifiche tecnico-organizzative atte a: impedire il contatto fisico tra residenti e parenti/visitatori organizzare spazi, luoghi e arredi dedicati garantire percorsi distinti di accesso garantire una sorveglianza continua.
Era dal 5 marzo, da quando per ragioni di sicurezza le porte delle case di riposo sono state chiuse (con il parere contrario dell’assessore Segnana e del dirigente Ruscitti), che i contatti erano limitati a telefonate o a qualche videochiamata. Ora non potranno tornare gli abbracci e le carezze, ma almeno gli anziani potranno nuovamente vedere da relativamente vicino i loro cari.
Ieri pomeriggio c’è stato un incontro “virtuale” tra il presidente Maurizio Fugatti, l’assessora Stefania Segnana e il dirigente generale del Dipartimento salute Giancarlo Ruscitti con i presidenti di Upipa Francesca Parolari e di Spes Italo Monfredini.
L’ingresso di parenti e visitatori, previo assenso del direttore sanitario dell’ente, avverrà seguendo precise misure tecnico organizzative che dovranno impedire il contatto fisico fra residenti e parenti, organizzare spazi e luoghi, garantire sorveglianza continua e percorsi distinti di accesso. Nella pratica il protocollo già approvato ha portato tutte le case di riposo ad organizzarsi con salette apposite, incontri su appuntamento e là dove possibile all’aperto, barriere in plexiglass.
«Noi siamo soddisfatti di questo risultato perché è quello che riteniamo il giusto compromesso per operare con una certa tranquillità - dice la presidente dell’Upipa, Francesca Parolari - Siamo consapevoli della delicatezza del momento e ci assumiamo anche questa responsabilità, condivisa con Provincia e Azienda sanitaria, di fare di tutto il possibile per ridurre la distanza che il Coronavirus ci aveva costretto a mettere. Noi facciamo il possibile in questo momento e siamo soddisfatti di aver ottenuto questo risultato».
Va detto che il virus non è completamente sparito dalle case di riposo e vi sono ancora 32 pazienti ospiti positivi al Covid-19. Numeri comunque ben lontani da quelli di inizio aprile quando si era arrivati a oltre 700 casi e i decessi sono stati 384. I protocolli studiati insieme all’Azienda, però, dovrebbero garantire massima sicurezza considerato che tra parenti e pazienti non ci sarà nessun contatto fisico e prima dell’ingresso dei familiari questi dovranno sottostare ad una serie di controlli e procedure. Tutte cose che i parenti accettano di buon grado perché anche lo slittamento di alcuni giorni dell’apertura ha creato in molti una situazione di disagio soprattutto alle persone che vivono nelle Rsa ma che hanno una mente lucida e alle quali era stata promessa l’agoniata visita di un familiare.