Lavoratori dello spettacolo protestano in piazza: "Il nostro lavoro muore"
Artisti, scenografi, danzatori, musicisti, attori e registi, tecnici, cantanti, presentatori, disc-jockey, tecnici, si sono ritrovati a Trento, davanti al Commissariato del governo, per chiedere misure di sostegno per affrontare quella che per loro è a tutti gli effetti un’emergenza lavorativa.
La mobilitazione, organizzata da Slc Cgil del Trentino, ha visto la partecipazione di un numero molto ampio di maestranze dei diversi ambiti. Un presidio in gran parte silenzioso, anche per rappresentare il silenzio che è caduto sulle attività culturali in tutto il Paese. I lavoratori e le lavoratrici del settore chiedono un sostegno certo che copra tutto il 2021, ma anche un sistema di regole e tutele strutturali per tutti i lavoratori atipici e discontinui. Alcuni di questi professionisti non hanno ancora ricevuto il bonus Inps e anche i mille euro previsti nel nuovo decreto Ristoro potrebbero essere difficili da ottenere a causa della molteplicità di tipologie contrattuali che caratterizzano il comparto.
Tra le richieste quella di individuare una continuità di reddito che riconosca tutti i periodi di lavoro, preparazione e formazione, e non solo quelli in cui si va in scena; adottare drastiche misure di contrasto al lavoro nero nello spettacolo come la semplificazione delle procedure e agevolazioni fiscali a sostegno della produzione e programmazione; riconoscere la Naspi e la copertura Inail anche ai lavoratori autonomi dello spettacolo e individuare requisiti per l’accesso che tengano conto della discontinuità lavorative di artisti e tecnici e professionisti dello spettacolo.
Al termine del presidio una delegazione di professionisti e professioniste con la segretaria della Slc del Trentino, Claudia Loro, è stata ricevuta dal commissario del governo Sandro Lombardi.