La Lav: "Ecco perché l'orsa Jj4 non ha colpe e va lasciata libera"
L'associaizone presenta un dossier scientifico alal vigilia dell'udienza sul plantigrado che a luglio 2020 si scontrò con due cacciatori in val di Non
"Giù le mani da mamma orsa JJ4". Questo l'appello rivolto dalla Lav alla Provincia di Trento e al Tar, dove giovedì si terrà l'udienza sul plantigrado che a luglio 2020 si scontrò con due cacciatori in val di Non.
In vista dell'udienza, l'associazione, con il suo ufficio legale, ha depositato un documento prodotto dal Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, "che - sostiene la Lav - smentisce con la forza dei fatti e della scienza, le affermazioni del presidente della Provincia di Trento Fugatti secondo il quale l'orsa sarebbe pericolosa per la pubblica incolumità e per questo andrebbe catturata e reclusa a vita".
"JJ4 non può essere considerata pericolosa: a dirlo non sono solo gli animalisti, ma un organo tecnico-scientifico come il Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria. L'orsa con i suoi piccoli ora deve essere scagionata e rimanere libera", spiega Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici.
"Il documento indica chiaramente che quanto accaduto rappresenta il normale comportamento di un'orsa quando si trova in compagnia dei suoi cuccioli. Se si sente minacciata si lancia in un falso attacco allo scopo di allontanare la minaccia. Il falso attacco si chiama così proprio perché ha uno scopo esclusivamente dissuasivo non prevede alcun contatto fisico con l'origine della minaccia percepita dall'orsa. Stando però all'analisi forense dei fatti accaduti - prosegue Vitturi - il documento individua nel comportamento dei due cacciatori coinvolti l'elemento scatenate che ha trasformato il falso attacco in un attacco vero e proprio".