Sostegno ai lavoratori, i sindacati invitano Fugatti a copiare l'Alto Adige: “Servono subito più risorse”
Cgil, Cisl e Uil contro l’esecutivo a trazione leghista: “La giunta bolzanina solo per il lavoro ha messo sul tavolo 55 milioni di euro che si aggiungono ai 30 milioni stanziati la primavera scorsa”
L'allarme "Serve un piano di politica industriale"
TRENTO. Rischia di vedere la luce nel modo sbagliato la nuova manovra anticrisi dell’Esecutivo Fugatti. Anche questa volta, infatti, il disegno di legge Sostegni Trentino verrà illustrato alle parti sociali solo venerdì mattina poche ore prima della sua approvazione in Giunta. Di fatto, dunque, il confronto sulle misure, nonostante le sollecitazioni dei sindacati, sarà ancora una volta nullo. A deludere Cgil Cisl Uil, però, non è solo il metodo. Le tre confederazioni nutrono parecchie perplessità anche sui contenuti del provvedimento.
“Abbiamo chiesto interventi straordinari per sostenere i lavoratori e le lavoratrici – incalzano i tre segretari generali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Sono moltissime le famiglie che stanno subendo da mesi un drastico ridimensionamento del proprio reddito perché uno o entrambi i componenti sono in cassa integrazione. A questi si aggiungono i tanti lavoratori, soprattutto stagionali, rimasti senza occupazione a causa della cancellazione della stagione turistica invernale. Per tutti questi l’adeguamento dell’assegno unico in gran parte non funziona. I criteri eccessivamente stringenti imposti dalla Provincia rendono infatti il sostegno inaccessibile per molti”.
Da qui la richiesta a stanziare maggiori risorse per sostenere i lavoratori e le famiglie, potenziando le misure già in essere. Cgil Cisl Uil chiedono anche che gli interventi previsti a sostegno delle imprese siano vincolati al mantenimento dell’occupazione. “Se così non fosse si rischia di limitarsi a ristorare le perdite degli imprenditori, senza alcun effetto sull’occupazione”.
Infine le tre confederazioni non nascondono la delusione per una manovra che giudicano insufficiente nella portata finanziaria, almeno sulla base delle anticipazioni che circolano in questi giorni. “Gli stanziamenti previsti sono meno della metà delle risorse stanziate dall’Alto Adige. La giunta bolzanina solo per il lavoro ha messo sul tavolo 55 milioni di euro che si aggiungono ai 30 milioni stanziati la primavera scorsa. Il Trentino fino ad oggi ai lavoratori colpiti dalla crisi e alle loro famiglie sono arrivati poco più di 10 milioni di euro dalla Provincia, appena lo 0,05% del Pil. Briciole. Eppure i lavoratori sono tra i soggetti che stanno più fortemente patendo la crisi, a partire dai 20mila stagionali che non lavorano da mesi”.
Da qui la richiesta di un incontro urgente con l'assessore competente e i vertici di Agenzia del Lavoro per tentare di individuare misure condivise da inserire nella manovra. “Già oggi chiederemo un incontro immediato, prima di venerdì, con l’assessore Spinelli, il presidente e la direttrice di Agenzia, Salomone e Terlizzi. Puntiamo a percorrere ogni strada possibile per tentare di aprire un dialogo con la Giunta e quindi di introdurre nel provvedimento delle misure a sostegno anche dei lavoratori e delle lavoratrici”, concludono i tre segretari.