Circoli anziani chiusi in Trentino, ancora nessuna novità
L'appello delle associazioni ricreative: "Over sessanta sempre più soli e depressi, apriamo almeno gli spazi all'esterno"
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TRENTO. Nuova ordinanza pubblicata ieri dal presidente Maurizio Fugatti. Due i temi principali: uno è la scuola, con l'ok da lunedì (17 maggio) al 100% in presenza anche alle classi seconde delle superiori, l'altro sono gli anziani, con il via libera alla attività in presenza dei centri servizi per anziani. Una riapertura, quest'ultima, che tuttavia fa più notizia per quello che non è stato riaperto, ovvero i circoli per anziani.
Pareva fosse la volta giusta, infatti, per tornare a far rivivere i "locali" ricreativi e culturali: invece niente, nemmeno all'aperto e nemmeno in considerazione del fatto che gran parte degli avventori, over 60, sono ormai vaccinati. Il Presidente del coordinamento circoli anziani Trento Tullio Cova ci spiega la situazione.
«Speravamo comprendessero anche i nostri circoli nell'ordinanza, invece restiamo chiusi. Il nostro problema è ampio e non è una questione di riaperture economiche: gli anziani a casa sono depressi e malinconici, soffrono di solitudine. Abbiamo esposto la questione al presidente Fugatti e al dottor Ruscitti a fine marzo e a inizio maggio abbiamo inviato una lettera insieme ad Acli, Arci, Alpini per chiedere nuove regole sui circoli, almeno per quelli con strutture esterne. Ma niente. Una delle risposte che ci sono state date riguardava una possibile concorrenza a bar ed esercenti, ma non credo sia così: i nostri circoli a metà pomeriggio chiudono, gli anziani si trovano per dialogare, socializzare, giocare a carte solo poche ore al giorno, mentre per bere il caffè vanno regolarmente al bar.
Abbiamo chiesto che riaprissero almeno all'esterno, con regole di distanze e mascherine, ma leggendo la nuova ordinanza capiamo che la richiesta non è stata accolta».
In Trentino stiamo parlando di 125 circoli che coinvolgono poco più di 22 mila persone, tutte sopra i 60 anni. Non c'è un dato ufficiale, ma è presumibile che la gran parte di queste 22 mila sia ormai già vaccinata, ovvero con una garanzia di protezione in più. Se il discorso per i circoli culturali di altre associazioni può essere leggermente differente - ma all'aperto la questione è assolutamente identica a quella dei bar - almeno per quanto riguarda l'età media dei frequentatori, per quanto riguarda quelli dedicati agli anziani il tema è più legato alla salute che all'economia.
«Inoltre i nostri anziani sono davvero rispettosi delle regole, le mascherine non le abbassano, stanno attenti. Ma per loro è fondamentale ritrovarsi e parlare. In certi paesi il circolo rappresenta l'unica possibilità per vedere altre persone, per fare quattro chiacchiere, per distrarsi e uscire di casa».
In due parole, per vivere.
Nell'ordinanza si legge che «è ammessa l'attività in presenza nei centri servizi per anziani aventi anche finalità ludico/ricreative o di socializzazione o animazione, svolgendo, ove possibile, le attività all'aperto».
Capitolo scuola. Nell'ordinanza si legge che, qualora il Trentino resti in zona gialla o passi in arancione, comunque tutti i servizi per l'infanzia e le elementari resteranno in presenza. Per quanto riguarda le superiori, dopo il 100% di prime e quinte, l'obiettivo è arrivare dal 17 maggio anche alla presenza completa per le classi seconde. Parliamo di obiettivo perché nell'ordinanza si legge "potrà riguardare" e non "deve riguardare". Ma nella sostanza poco cambia. Quando si parla di scuola in presenza dobbiamo parlare anche di trasporti.
E allora, dice la Provincia, «considerato che in orario di punta gli utenti dei servizi extraurbani ed urbani di linea sono rappresentati in via pressoché esclusiva da studenti del secondo ciclo, si prevede che sui servizi extraurbani, in orario di punta tra le ore 6.30 e le ore 7.45 e tra le ore 12.15 e le ore 14, il coefficiente di riempimento sia fissato nella misura massima del 100% dei posti a sedere a condizione che, in caso di pieno carico, siano effettuate fermate di almeno un minuto ogni 15 minuti al fine di consentire un costante ricambio d'aria.
Si prevede che sui servizi urbani, in orario di punta tra le 7 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 14, il coefficiente di riempimento sia fissato nella misura massima del 60% dei posti previsti».