L’allarme della Camera di Commercio: “Sempre più persone non riescono ad accantonare risorse”
Per comprendere i mutamenti e registrare nel tempo l'andamento dei comportamenti e delle scelte di consumo in provincia di Trento, l'Ufficio studi e ricerche ha realizzato nel mese di aprile la seconda indagine sul clima di fiducia dei consumatori trentini
TRENTO. Per comprendere i mutamenti e registrare nel tempo l'andamento dei comportamenti e delle scelte di consumo in provincia di Trento, l'Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio ha realizzato nel mese di aprile la seconda indagine sul clima di fiducia dei consumatori trentini.
Dai dati - riferisce la Camera di Commercio di Trento - emerge che l'indice relativo al clima di fiducia si è attestato a -10,4, in aumento di quasi 10 punti rispetto alla scorsa indagine di novembre e in linea con quello nazionale ed europeo.
"Il miglioramento delle aspettative dei consumatori è sicuramente di buon auspicio per tutto il sistema imprenditoriale, che è tuttora segnato da profonde preoccupazioni per le perdite economiche, fondamentalmente irrecuperabili, causate dal brusco arresto dell'economia. La ripresa dei consumi affiancata a una adeguata gestione delle risorse del Pnrr sarà fondamentale per dare sostegno a una ripresa economica rapida e quantomeno stabile", è il commento del presidente, Giovanni Bort.
Se, da un lato, il giudizio negativo dell'ultimo anno sembra peggiorare considerevolmente (il 72,1% rispetto al 46,5% di novembre), dall'altro, si registra una maggiore aspettativa di ripresa economica proiettata sui prossimi dodici mesi (30,0% rispetto al 20,0% dell'ultima rilevazione). Con riferimento all'ultimo anno, la maggior parte dei 700 consumatori intervistati esprime giudizi di stabilità rispetto alla situazione economica della famiglia (il 74,0%), mentre le previsioni sull'andamento dei prossimi dodici mesi registrano una contrazione dei giudizi negativi, che passa dal 28,7% all'attuale 8,7%.
Permane comunque un contesto di sensibile difficoltà percepito dalle famiglie rispetto alla loro situazione finanziaria. I dati raccolti, infatti, evidenziano un aumento dei nuclei familiari che fanno fatica a far quadrare il loro bilancio. Aumentano i consumatori che non riescono ad accantonare risorse, sono il 68,2% (il 14% in più). Ciò si riflette anche sulla propensione a effettuare acquisti di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili), che cala drasticamente se si considerano spese più impegnative come l'acquisto di un'autovettura e di un'abitazione.