È positivo al coronavirus, niente concorso: il docente fa ricorso al Tar
I giudici dovranno esprimersi sulla vicenda di un insegnate delle superiori che ha dovuto rinunciare alla prova scritta della selezione trentina per l'assunzione in ruolo perché era a casa in quarantena. Successivamente aveva chiesto all'ufficio provinciale, senza ottenerla, una prova suppletiva
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TRENTO. Un insegnate di scuola superiore ha dovuto dire addio al concorso per l'assunzione in ruolo perché nel giorno della prova scritta era a casa in quarantena. Il docente è una vittima del Covid 19 non tanto per le conseguenze sanitari, per fortuna nulle, ma per aver dovuto rinunciare all'agognato concorso pubblico.
La vicenda è ora finita davanti al Tar.
Il prof nel ricorso lamenta l'illegittimità della sua esclusione dalla prova scritta, svolta in presenza, senza che fosse prevista una sessione di recupero per causa di forza maggiore come nel caso di positività al Covid.
Era lo stesso bando di concorso a prevedere che i candidati si dovessero sottoporre al tampone. Richiesta che l'odierno ricorrente aveva adempiuto scoprendo a 24 ore dalla prova di essere positivo e dunque impossibilitato a partecipare. Il Tar per ora ha respinto la richiesta di sospensiva, ama il caso non è chiuso - anche se le graduatorie sono già state fatte dalla Provincia - perché il ricorso sarà ora trattato nel merito.
Il docente, difeso dall'avvocato Stefano Giampietro, chiede al Tar l'annullamento del "Calendario delle prove scritte" del (omissis) «nella parte in cui non ha previsto lo svolgimento di prove suppletive nei confronti di tutti i candidati impossibilitati a presentarsi in quanto sottoposti ad isolamento fiduciario ovvero in quarantena in applicazione delle vigenti misure sanitarie di contrasto e contenimento del virus Covid-19».
È stata impugnata anche la delibera della Provincia, e relativo allegato tecnico, nella parte in cui non ha previsto «lo svolgimento di prove suppletive malgrado abbia preso atto dell'emergenza Covid-19 e abbia dato disposizioni in materia omettendo di determinare che la mancata presentazione nel giorno, luogo e ora stabiliti per le prove dovuta a caso fortuito o a causa di forza maggiore come è l'emergenza sanitaria Covid-19, comportasse l'esclusione dalla procedura ovvero non prevedendo lo svolgimento di prove suppletive».
Ai candidati si chiedeva di presentarsi nella sede dell'esame scritto «con referto relativo ad un test antigenico rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo, presso una struttura pubblica o privata accreditata/autorizzata in data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove». Il docente è risultato positivo al test con conseguente e obbligatoria quarantena fino al 27 febbraio scorso, quando la prova scritta per la sua classe di concorso era giù stata ultimata.
A questo punto il prof ha presentato all'ufficio scolastico della Provincia di Trento «istanza di partecipazione a una indicenda prova suppletiva del concorso da svolgersi al termine di quelle già previste, ma a tale richiesta il Servizio per il reclutamento e gestione del personale della scuola ha replicato informando che non era previsto lo svolgimento di prove suppletive del concorso straordinario docenti».
Ora la parola è passata al Tar di Trento che tuttavia ha respinto la domanda di sospensiva. Visto che le graduatorie sono già state formate non esiste pregiudizio per il ricorrente.