Tamponi per le visite nelle Rsa, un salasso per le famiglie
Il Comitato dei familiari ha scritto all’assessora Segnana chiedendo esami gratuiti e convenzioni con le farmacie: “Siamo costretti a spendere mensilmente cifre che possono superare i 300 euro per 10 visite”
TRENTO. Andare a fare visita ai propri cari nelle Apsp, soprattutto se si vuole vederli senza vetri e da vicino, sta diventando costoso per i familiari. Lo denuncia il Comitato Rsa Unite che sulla questione hanno inviato una lettera in Provincia.
«Ad un mese esatto dall'entrata in vigore delle nuove linee guide provinciali che regolamentano le visite in presenza per i parenti dei residenti delle strutture residenziali trentine il comitato "RSA Unite" ha inviato una lettera all'assessora Stefania Segnana per chiedere di convenzionare le strutture con tamponi antigenici gratuiti per i parenti visitatori che non siano vaccinati». Secondo il comitato alcuni "sono costretti a spendere mensilmente cifre che possono superare i 300 euro (per 10 visite), in aggiunta alle già molto care rette mensili».
Il problema sarebbe anche la disomogeneità riscontrata tra le varie strutture nella gestione dei tamponi, alcune delle quali lo mettono a disposizione in maniera gratuita, altre lo richiedono per qualsiasi tipo di visita, altre ancora solamente per quelle al chiuso.
«Ci sono alcune strutture - si legge - nelle quali è stato introdotto da maggio il vincolo del tampone persino per le visite all'aperto, mentre prima di maggio tale vincolo non c'era nonostante le visite fossero concesse con modalità del tutto simili a quelle odierne».
I familiari, in particolare quelli distanti dalle Rsa in cui è residente il proprio caro - viene riportato nella lettera - lamentano difficoltà a recarsi nelle strutture per eseguire il tampone nelle giornate e orari fissati e così spesso sono costretti a rivolgersi alle farmacie eseguendo il tampone con spesa a proprio carico e talvolta attese non indifferenti. E laddove le Rsa garantiscono la disponibilità ad eseguire il tampone ai familiari, devono comunque dislocare il proprio personale specializzato penalizzando l'operatività ai piani. Da qui dunque la proposta del comitato, già esposta in via preventiva ai presidenti di Ordine dei farmacisti e Federfarma Associazione, affinché venga data ai parenti visitatori la possibilità di sottoporsi gratuitamente al tampone antigenico, ed in maniera coordinata con le farmacie trentine. Il Comitato chiede poi maggiore omogeneità delle regole tra le diverse strutture.
«Ancora ad oggi alcune strutture non consentono visite per più di 15 minuti alla settimana, altre permettono visite quotidiane di durata superiore anche alle 2 ore. L'ultimo caso che ha suscitato qualche polemica tra i familiari è stato quello di voler consentire l'ingresso nelle strutture a "giovani volontari", ma non i familiari che attendono da 15 mesi di poter stare insieme ai propri cari. Quello che stupisce è l'immobilismo organizzativo, politico e delle istituzioni di fronte a questo grave tema».