Sara Ferrari (Pd) contro Fugatti: “Azienda sanitaria trentina, gestione politica fallimentare”
Il consigliere di Futura Paolo Zanella mette le mani avanti: “Ci si augura che il trasferimento del direttore della Ginecologia sia in un'altra realtà come dirigente medico semplice, senza che abbia in capo la gestione di personale”
IL TERREMOTO Via Benetollo e il primario Tateo
TRENTO. La confusione regna sovrana nell'Azienda sanitaria trentina. Sono le parole di Sara Ferrari, capogruppo Pd in consiglio provinciale, che evidenzia come il direttore generale dell'Apss abbia confermato le sue dimissioni il giorno stesso in cui il primario di ginecologia al centro della bufera viene spostato ad altro ruolo in altra sede.
«Riteniamo urgente - evidenzia Ferrari - sapere come intenda il Presidente Fugatti prendere atto di una gestione politica fallimentare, con due direttori persi in meno di due anni e quali azioni intenda intraprendere per garantire al più presto un nuovo vertice competente, sia alla azienda che al reparto di ostetricia e ginecologia di Trento. Ci auguriamo che il giorno 19 nella seduta del Consiglio straordinario sappia darci chiarimenti sul rapporto tra Giunta e azienda, e le risposte sia su quanto è successo sia su quali responsabilità intenda assumersi per il prossimo futuro di un comparto così delicato per il benessere di tutti».
Per i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, «le dimissioni del direttore generale dell'Azienda sanitaria fanno emergere le difficoltà del Governo provinciale nel gestire in trasparenza e nel rispetto dei diversi ruoli e funzioni, il rapporto tra Piazza Dante e via Degasperi e la complessa macchina della sanità trentina».
I segretari parlano di «una Giunta attenta più agli effetti mediatici e al consenso che alla gestione efficace delle grandi scelte strategiche come alla soluzione delle crisi e dei problemi più puntuali, anche in sanità». «Avevamo salutato la scelta di Benetollo ai vertici della Apss - proseguono - come l'opportunità di continuare la tradizione di competenza e professionalità alla guida della sanità trentina che aveva contraddistinto anche le passate amministrazioni. Non è un caso se oggi Luciano Flor sia direttore generale della sanità della Regione Veneto e Paolo Bordon direttore generale della Ausl di Bologna. Lo diciamo con la consapevolezza di non aver ricevuto sempre risposta alle nostre istanze e senza aver mai fatto sconti a nessuno".
E ancora: "Oggi però vanno ripristinate la condizioni minime di autonomia e di rispetto delle prerogative dell'Azienda la cui assenza ha sicuramente pesato nelle dimissioni dell'attuale direttore generale che forse, con uno sforzo in più da parte della Giunta, potrebbero ancora rientrare. Altrimenti, senza garanzia di autonomia e senza il ripristino di corretti rapporti tra Assessorato e Azienda, sarà difficile non solo trovare eventualmente un nuovo direttore generale con competenza, professionalità ed esperienza in grado di gestire le sfide e le trasformazioni in atto, ma anche solo attrarre i professionisti sanitari indispensabili a garantire ai trentini la qualità della sanità di cui hanno goduto fino ad oggi. A meno che non si pensi davvero di risolvere tutto - lo diciamo ironicamente - con uno skipass in regalo".
Paolo Zanella, consigliere provinciale di Futura. si chiede se «i "fatti oggettivi" e la "situazione critica" nel reparto documenti dalla commissione interna non potevano essere accertati prima».
«Un mese fa il direttore sanitario riferiva che da un'indagine interna preliminare non era emerso nessun elemento oggettivo - prosegue Zanella - Oggi, improvvisamente, gli elementi oggettivi sono tali da richiedere lo spostamento del dottor Tateo dal reparto. È bastata la volontà di audire il personale e voilà, il quadro è completamente cambiato».
Conclude il consigliere di Futura: «Adesso è fondamentale sapere a chi sono giunte le segnalazioni in questi anni e perché non si sia agito tempestivamente per garantire il benessere organizzativo del reparto. Inoltre ci si augura che il trasferimento del direttore della Ginecologia sia in un'altra realtà come dirigente medico semplice, senza che abbia in capo la gestione di altro personale».