Novantenne di Trento truffata al telefono, persi gioielli per 10mila euro
Nei mesi scorsi i carabinieri di Aldeno avevano individuato due truffatori napoletani che, con il pretesto di una "cauzione" per scarcerare il figlio, avevano sottratto 5mila euro ad una anziana. I consigli delle forze dell'ordine
TRENTO. L'uomo al telefono non si è qualificato, ma è bastato che pronunciasse le parole "figlia", "investimento" e "prigione" per gettare nel panico l'anziana donna. Non c'è voluto molto a convincere la signora a raccogliere denaro e gioielli per pagare una - non ben precisata - cauzione; la busta è stata consegnata ad un incaricato, che ha subito fatto perdere le proprie tracce. Solamente dopo qualche ora l'anziana si è resa conto di essere stata raggirata e ha chiamato i carabinieri.
L'ennesimo odioso episodio di truffa è avvenuto nel quartiere di San Giuseppe, giovedì. Il telefono fisso, a casa della vittima, è suonato poco prima di mezzogiorno. La donna, che ha novant'anni, ha risposto alla chiamata; lo spavento provato nel sentire che la figlia era stata arrestata le avrebbe tolto la lucidità di comprendere che quella storia era pura invenzione. L'uomo le ha riferito che la figlia era in tribunale e che rischiava la galera dopo aver investito in auto una donna incinta che stava attraversando sulle strisce pedonali.
Servivano soldi, subito. L'anziana ha spiegato di non avere denaro in casa, ma lo sconosciuto l'ha invitata a controllare bene ed a raccogliere anche gioielli ed altri oggetti di valore. C'era da fare alla svelta perché un incaricato sarebbe arrivato a breve sotto casa per prendere la busta, in modo da poter "liberare" subito la figlia. L'anziana, non appena ha agganciato la cornetta, si è messa alla ricerca dei suoi gioielli: orecchini, anelli, una collana, l'orologio, per un valore complessivo attorno ai 10mila euro. Il pacchetto con i preziosi l'ha affidato alla sua badante, riportandole le indicazioni che l'uomo le aveva dato al telefono, con il punto esatto e l'ora della consegna.
All'appuntamento, dunque, è andata la donna che accudisce l'anziana; pure lei, non si sarebbe accorta del raggiro. Solo qualche ora più tardi la novantenne, non avendo più ricevuto la chiamata dello sconosciuto sull'esito del "processo", si è rivolta ai carabinieri per raccontare l'accaduto.I militari hanno cercato di raccogliere più elementi possibile dalla vittima e dalla badante, per cercare di arrivare almeno all'identikit del truffatore a cui erano stati consegnati i gioielli, ma ancor più importante sarà l'analisi dei filmati delle telecamere che si trovano nelle vicinanze. Certo è che una banda di truffatori è in queste ore in città e probabilmente non si è limitata a colpire una sola volta.
La raccomandazione delle forze dell'ordine è di chiamare il numero unico dell'emergenza "112" ogni volta che si ha un dubbio riguardo a persone che si presentano alla porta di casa fingendosi incaricati di qualche ditta e pretendendo soldi o se si ricevono telefonate con la richiesta di denaro. Nei mesi scorsi i carabinieri di Aldeno avevano individuato due truffatori napoletani che, con il pretesto di una "cauzione" per scarcerare il figlio, avevano sottratto 5mila euro ad una anziana. Le forze dell'ordine ricordano che la cauzione in Italia non evita la detenzione, al contrario di quanto accade negli Stati Uniti in caso di arresto preventivo.