La «variante sudafricana» anche in Italia, più controlli negli aeroporti, ma per i ricercatori «la terza dose sarà efficace anche per Omicron»
In Campania il primo caso italiano: un manager di una multinazionale rientrato dal Mozambico, infettato ma non ha sintomi. E l’Inghilterra reintroduce obbligo di tampoone e quarantena per tutti gli stranieri
ROMA. Omicron è già in Italia. Una sequenza riconducibile alla nuova variante del Coronavirus è stata identificata su un cittadino campano - vaccinato con due dosi - sbarcato qualche giorno fa a Malpensa dal Mozambico. Stretta del ministero della Salute che - il giorno dopo aver bloccato i voli da diversi Paesi dell'Africa meridionale - ha sollecitato le Regioni a rafforzare il tracciamento dei passeggeri giunti dalle zone a rischio.
Serve di più per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che ha chiesto «immediati provvedimenti di controllo alle frontiere e di valutare ulteriori scelte di contenimento dei flussi di ingresso verso l'Italia». Sollecitati anche i nominativi delle liste di imbarco dei residenti nella regione atterrati Fiumicino negli ultimi 15 giorni dalle zone interdette, in modo da sottoporli a screening.
Il «paziente zero» italiano, un professionista dipendente di una azienda internazionale, è stato sottoposto a tampone quando è sbarcato nello scalo lombardo. Il test è risultato in seguito positivo al Covid e l'allarme di questi giorni sui viaggiatori di rientro dall'Africa australe ha acceso i riflettori sul suo caso, facendo partire riscontri più approfonditi anche sui suoi familiari conviventi, residenti in Campania. Il laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano ha così sequenziato la nuova variante. Lievi i sintomi riscontrati.
Il paziente, il suo nucleo familiare composto da cinque persone e tutti i loro contatti sono stati subito posti in isolamento prudenziale. Sono in buone condizioni di salute; allertati i laboratori campani che stanno già lavorando per ottenere i risultati genomici. Al momento non sono stati identificati contatti positivi dell'uomo in Lombardia.
Dopo Belgio, Germania e Inghilterra, la variante sudafricana si è dunque infiltrata anche in Italia. Il Regno Unito introdurrà nuovamente il test molecolare obbligatorio e quarantena per chi arriva. Si vedrà se l'esempio sarà seguito da Paesi europei. C'è da considerare che viaggiatori possono arrivare sul territorio europeo dalle aree a rischio tramite triangolazioni con altri Paesi non sottoposti al blocco dei voli. Sale quindi l'allarme anche per l'Italia e gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera dipendenti dal ministero della Salute hanno inviato una nota di raccomandazione ai vettori, agli enti aeroportuali e del volo affinché si vigili sulla completa e corretta compilazione del Digital passenger locator form, ovvero i moduli per fornire informazioni sulla provenienza dei viaggiatori negli ultimi 14 giorni.
Con l'obiettivo di individuare eventuali arrivi dall'Africa australe passati per altri scali dopo il blocco dei voli scattato venerdì.Il ministero della Salute ha anche inviato una circolare alle Regioni per invitarle a rafforzare e monitorare le attività di tracciamento e sequenziamento in caso di viaggiatori provenienti da Paesi a rischio o in caso di focolai caratterizzati da rapido e anomalo incremento di casi e applicare tempestivamente e scrupolosamente le misure per la quarantena e l'isolamento già previste per la variante Delta.
Ma la «sudafricana» è davvero così pericolosa? Non tutti sono d’accordo, e comunque molti scienziati ritengono che la terza dose di vaccino ci metterà al sicuro. Ieri il direttore dell'Oxford Vaccine Group, il gruppo che ha sviluppato il vaccino AstraZeneca, ha espresso cauto ottimismo sul fatto che i sieri esistenti siano efficaci sulla variante Omicron del Covid ritenendo "improbabile" una ripresa della pandemia.
Parlando al programma Today della Bbc il professor Andrew Pollard ha spiegato che «la maggior parte delle mutazioni" della variante Omicron "si trovano negli stessi punti della proteina spike delle altre varianti» contro le quali i vaccini si sono rivelati efficaci.
Più sicuro ancora un ricercatore italiano: «Con la terza dose dovremmo arrivare a livelli anticorpali tali da riuscire a coprire anche questa variante» ha detto lo scienziato Rino Rappuoli, capo globale ricerca Gsk e coordinatore scientifico di Mad Lab a Toscana Life Sciences, rispetto all'efficacia che possono avere anticorpi monoclonali e vaccini sulla variante Omicron.
Ora «sappiamo che la terza dose è indispensabile per immunità a lunga durata e per coprire le varianti, tra un anno vedremo se ci sarà necessità di una quarta o quinta dose. Dipende da come vaccineremo il resto del mondo. In Africa appena il 6% della popolazione è vaccinata».