Mobilità / Il tema

Ianeselli: «Il Nordus sarà l'asse portante del trasporto pubblico in città»

Il sindaco replica alle dichiarazioni tiepide del dirigente provinciale Roberto Andreatta. Confermata la collaborazione fra piazza Dante e municipio sul progetto

IL CONFRONTO Tutti i dubbi della Provincia sul prolungamento della Trento-Malè
NORDUS Ecco che cos'è il progetto che piace tanto al Comune di Trento
TRAM Da Spini al centro, il colosso Alstom Ferroviaria presenta la proposta

 

di Domenico Sartori

TRENTO. «È la lettura dell'intervista del dirigente Andreatta che mi ha disturbato, non la sua telefonata...».

Il fatto che il mobility manager della Provincia suggerisca prudenza sul Nordus, il potenziamento e prolungamento della ferrovia Trento-Malé nel tratto cittadino, ha spiazzato il sindaco Franco Ianeselli, subissato di messaggio fin dal primo mattino.

«Arriverà un comunicato congiunto» anticipa a mezzogiorno. Il dirigente del dipartimento territorio trasporti e ambiente della Provincia non ha detto che il Nordus non va fatto.

Ha però fatto, cifre alla mano, alcune considerazioni. Ha detto che «va valutata la funzionalità ed economicità del sistema»; che «è la parte a monte che ha bisogno del raddoppio da Trento a Mezzolombardo»; che «finché non c'è lo studio sulla fattibilità tecnico-economica del Nordus, non si può considerare l'interesse pubblico della proposta della tramvia»; che va chiarita la «sostenibilità finanziaria per tram e Nordus assieme, con la rete dei bus che non si può ridurre».

Nel comunicato congiunto di metà pomeriggio, che arriva da Palazzo Thun, si chiarisce che non è in discussione la collaborazione tra i due enti.

Che «la Provincia autonoma e il Comune di Trento confermano l'intenzione di continuare a lavorare sul progetto Nordus, il sistema di trasporto collettivo in sede propria che, come previsto dal Piano urbano della mobilità del 2010, sarà l'asse portante del trasporto pubblico cittadino e collegherà i principali poli di attrazione di traffico del comune (Trento nord, Trento centro, nuovo ospedale)»; che «proprio in questi giorni si sta lavorando all'Accordo di collaborazione tra Comune, Provincia e Trentino Trasporti necessario per procedere all'affidamento dello studio di fattibilità del Nordus»; che «dunque il progetto Nordus sta procedendo sui binari che gli sono propri: ovvero quelli tecnici e quelli politico-istituzionali.

In queste sedi saranno fatte tutte le valutazioni utili a definire un piano d'azione riguardante la mobilità urbana dei prossimi decenni».

Sindaco Ianeselli, qual è la sua valutazione sulla "frenata", riguardo al Nordus, fatta dal dirigente Andreatta?

«Mi pare evidente che prima di tracciare conclusioni ci debba essere una verifica della fattibilità tecnico-economica dell'opera. E valgono gli accordi presi con la Provincia, più che le affermazioni di un tecnico. Nessuno mette in discussione il progetto integrato, con il bypass ferroviario, l'interramento e il Nordus».

Il tema è: a Trento ci possono stare entrambe le infrastrutture, il Nordus e il tram da Spini al centro città?

«Nella programmazione del Pums (il Piano urbano della mobilità sostenibile, ndr), ci sarà anche il tram, questo è certo».

Nel 2014, quando lo studio Tps valutò la bontà del progetto Nordus, del tram non si parlava. È cambiato lo scenario, sindaco...

«Io penso che dobbiamo affrontare le trasformazioni urbane, per andare oltre l'auto. E se ci sono studi in corso, aspettiamo i risultati prima di formulare conclusioni. In tema di mobilità urbana, nessun conservatorismo. Servono invece scelte radicali».

Il fatto è che la tramvia sarebbe in asse con corso nord, la zona più popolata, mentre la ferrovia della Trento-Malé è decentrata...

«E va bene interrogarsi anche su questo. Purché non ci sia conservatorismo, che non produce nulla: questa è la mia preoccupazione. Mettiamo tutto sul tavolo, ma senza anticipare conclusioni».

In attesa dello studio sul Nordus, il dirigente Andreatta dice che, inevitabilmente, il progetto di tram (il partenariato pubblico-privato proposto da Alstom Ferroviaria) è sospeso.

«Dobbiamo considerare il Nordus come una variabile indipendente, per cui la valutazione della tramvia ne deve tenere conto».

È reale la preoccupazione circa gli effetti negativi a monte, per il collegamento con le valli del Noce, del prolungamento verso Mattarello della Trento-Malé?

«Il modo corretto di procedere, per avere delle risposte, è porre le questioni nelle sedi proprie. "Est modus in rebus" dice Andreatta invitando alla "moderazione". "Est modus in rebus" dico io invitando a parlarne nelle sedi proprie».

A proposito di tram, resta dell'idea della praticabilità della finanza di progetto, con il coinvolgimento di capitali privati? Perché non utilizzare le risorse del ministero per il trasporto rapido di massa, come fatto in altre città, di recente a Bologna?

«La questione è oggetto di valutazione. Nulla è ancora deciso».

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