Ancora sangue e terrore in Ucraina mentre si prepara il secondo round di un negoziato imprevedibile
L'armata russa continua gli attacchi contro diverse città del Paese invaso. Kiev parla di almeno duemila vittime civili in una settimana di bombardamenti. L'assemblea Onu approva con soli cinque voti contro una risoluzione che condanna la guerra scatenata da Putin (e la Cina si astiene). Continua il flusso di profughi, in Italia sono arrivate finora quasi quattromila persone in fuga. Anche stasera manifestazioni per la pace in moltissime città in Europa e altrove
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ROMA. Il settimo giorno di invasione dell'Ucraina gronda del sangue di migliaia di vittime, si stimano duemila morti tra i civili, squarciate dalle bombe russe sulle più importanti città.
Missili hanno colpito obiettivi civili, stazioni tv e università.
Parà russi sono entrati a Kharkiv, Mosca conquista Kherson, Mariupol circondata e senz'acqua.
Il presidente Zelensky ha accusato di nuovo Mosca: "Ci vogliono cancellare". E dagli Stati Uniti l'allarme: "La Russia utilizza bombe a grappolo".
Oggi pomeriggio l'Assemblea generale delle Nazioni unite ha adottato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, cinque contrari e 35 astenuti.
I cinque Paesi che hanno votato contro la risoluzione dell'assemblea generale dell'Onu sull'invasione russa dell'Ucraina sono, oltre alla Russia, la Bielorussia, la Corea del Nord, la Siria e l'Eritrea.
La Cina si è astenuta, il che può rappresentare uno spiraglio sulla via dell'apertura di un dialogo per un cessate il fuoco.
L'ambasciatore ucraino all'Onu, Sergiy Kyslytsya, ha accusato la Russia di "genocidio" nel suo intervento all'assemblea straordinaria.
La Russia sta muovendo "armamenti eccezionalmente letali" in Ucraina, comprese bombe a grappolo e termobariche, ha detto l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina.
Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà domani mattina, giovedì 3 marzo.
I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia.
La delegazione ucraina arriverà nella località prevista per i colloqui con la Russia domani mattina, ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, confermando che come luogo per i negoziati è stata scelta di comune accordo con Kiev l'area della foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia.
Per lo spostamento, l'esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza alla delegazione ucraina, ha aggiunto, citato dalla Tass.
Dal canto suo, Kiev ha confermato che i suoi negoziatori sono partiti per raggiungere il luogo dell'incontro.
L'ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati che si svolgeranno nelle prossime ore tra Russia e Ucraina, ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax.
Si aggirano intanto intorno a mille al giorno gli ingressi in Italia di ucraini in fuga dal loro Paese invaso dai militari russi.
Il flusso - in aumento - è iniziato negli ultimi giorni e finora - secondo quanto si apprende - si contano circa 4mila arrivi, per la stragrande maggioranza donne e bambini.
Gli ucraini entrano principalmente dal confine friulano e poi si sistemano autonomamente presso familiari sparsi sul territorio nazionale (sono 240mila).
Si stanno attivando per l'ospitalità anche famiglie di italiani che hanno dipendenti ucraini.
In caso di intensificazione del flusso scatterà il piano del Viminale che prevede l'attivazione a breve di 5mila posti nei Centri di accoglienza straordinari e 3mila nel sistema Sai di accoglienza e integrazione.
La città portuale di Mariupol, situata sulla costa settentrionale del mar d'Azov, al centro di un assalto delle forze russe, non ha più acqua mentre 500 mila persone sono rimaste bloccate.
L'allarme arriva dal sindaco della città, Vadym Boichenko, come riporta il Guardian: "Le forze di occupazione della Federazione russa hanno fatto di tutto per bloccare l'uscita dei civili dalla città, bloccando mezzo milione di persone", ha affermato precisando che "non possiamo nemmeno prendere i feriti dalle strade, dalle case e dagli appartamenti oggi, poiché i bombardamenti non si fermano".
"Non possiamo contare il numero delle vittime, ma crediamo che almeno centinaia di persone siano morte. Non possiamo entrare per recuperare i corpi" ha riferito alla Bbc il vicesindaco di Mariupol, Sergiy Orlov, sottolineando che un distretto lungo il fiume, normalmente abitato da 130.000 persone, è stato "quasi completamente distrutto". "L'esercito russo qui sta mettendo in campo tutte le sue armi: artiglieria, sistemi di lancio di razzi, anche tattici e aerei. Stanno cercando di distruggere la città", ha aggiunto Orlov.
Questa sera, mercoledì 2 marzo, molte città dell'Ucraina si preparavano purtroppo a un'aòtra notte di terrore, mentre in molte città d'Europa e del mondo proseguivano le manifestazioni per la pace, con centinaia di migliaia di persone nelle piazze.
Al momento, però, i tempi e i modi di una soluzione della crisi sono del tutto imprevedibili. Così come l'esito di un negoziato e il destino dello status dell'Ucraina e soprattutto dei suoi territori di confine con la Russia, utilizzati da Mosca come pretesto per l'invasione.
Russia che, secondo alcuni osservatori, punterebbe quanto meno all'indipendenza riconosciuta o al controllo diretto dei territori del Donbass, nonché al riconoscimento dell'annessione della Crimea.