Addio a Giorgia Depaoli: il volto della solidarietà, da decenni impegnata nella cooperazione internazionale
Si è spenta per malattia a soli 49 anni, lavorava per le Nazioni unite in molte aree di crisi, in Africa e Medio Oriente, per i diritti delle donne e contro fame, conflitti e povertà. Il sindaco Ianeselli: "Sei stata un faro, un esempio. Ci hai dimostrato che un mondo diverso è possibile e necessario"
CAVALIERE Due anni fa il riconoscimento del presidente della Repubblica
TRENTO. "La ricorderemo così, sorridente, disponibile, generosa". Sono le parole con cui il sindaco di Trento, Francoi Ianeselli, apre un breve post dedicato a Giorgia Depaoli, impegnata e apprezzatissima protagonista per anni nel mondo delle organzzazioni per i diritti umani.
Giorgia Depaoli, che lavorava per le Nazioni unite, si è spenta per malattia a soli 49 anni.
Da oltre vent'anni era cooperante internazionale soprattutto in difesa dei diritti della donna ma in generale per mitigare le sofferenze nelle aree di crisi: contro povertà, fame, conflitti.
Due anni fa fu tra i 50 cittadini italiani che il presidente Sergio Mattarella volle insignire dell'onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica perché, con ruoli diversi, si sono distinti nel servizio alla comunità durante l'emergenza coronavirus.
Bloccata in città durante il primo lockdown, Giorgia Depaoli aveva messo a disposizione tempo ed esperienza prima per il progetto «Resta a casa passo io» e poi aveva collaborato con il Comune di Trento, gli alpini e la Caritas per la consegna dei pacchi viveri nell'ambito del progetto «Trento ti aiuta».
"Io sono cresciuta - aveva detto due anni fa al'Adige - in una famiglia dove il volontariato è sempre stato un tema dominante. Da ragazza ero attiva in parrocchia, con il Centro Diocesano e poi ho approfondito con studi di cooperazione internazionale. La mia è una missione mista a passione. Mi ritengo privilegiata. Uno pensa di dare, ma poi molto è quello che si riceve".
Così la ricorda Ianeselli: "Il volto migliore di Trento durante la fase più cupa della pandemia, quando Giorgia Depaoli è passata con naturalezza dalla cooperazione internazionale all'impegno per i trentini in difficoltà tanto da essere nominata cavaliere al merito dal presidente Mattarella. Grazie Giorgia. Sei stata un faro, un esempio. Ci hai dimostrato che un mondo diverso è possibile e necessario".
Spesso in missione all'estero, soprattutto nel Nord Africa e nel Medio Oriente, accanto a persone e territori che soffrono, al lavoro su vari fronti per l'emancipazione e la lotta alla povertà, alle discriminazioni e alle ingiustizie, Giorgia è ricordata con parole commosse anche da Fabio Pipinato, figura nota nel mondo dell Ong e del'impegno umanitario trentino. "Ti chiamavo Cavaliera. E tu dicevi “smettila!”. Ho conosciuto pochi funzionari Onu come te. Onnipresenze nelle aree di crisi. Grazie per tutto ciò che sei stata e hai fatto", scrive oggi in Fb.