Lavoro / Sicurezza

I sindacati chiedono più controlli nei cantieri e nelle aziende: “Sopra i 35 gradi si attivi la cassa integrazione”

Fillea, Filca e Feneal: “Troppi operai in questi giorni hanno lavorato in condizioni non accettabili, purtroppo non ci sono mancate le segnalazioni di malori nei cantieri. I lavori devono essere fermati quando il rischio per la salute”

CALDO La posizione dell'Inps

TRENTO. Il caldo rovente di questi giorni ha messo a dura prova moltissimi lavoratori nel Trentino, soprattutto quelli più esposti a rischio calore come chi è impegnato sui cantieri di fabbricati e stradali, e sulle cave all'aperto. Per questa ragione Fillea, Filca e Feneal del Trentino guardano con soddisfazione al recente comunicato di Inps e Inail che ribadisce la possibilità per le aziende di attivare la cassa integrazione ordinaria quando le temperature sui luoghi di lavoro superano i 35° percepiti.

I due istituti hanno messo nero su bianco le linee guida per gestire il rischio calore e accedere alla cassa integrazione. “Era una chiarimento atteso e che più volte i sindacati hanno sollecitato anche a livello nazionale – commentano i responsabili degli edili sul territorio delle tre sigle, Marco Benati, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti -. Troppi operai in questi giorni hanno lavorato in condizioni non accettabili, purtroppo non ci sono mancate le segnalazioni di malori nei cantieri. I lavori devono essere fermati quando il rischio per la salute e per la stessa sicurezza non è opportunamente eliminato ed è doveroso da parte delle imprese mettere in atto tutte le misure che le norme mettono a disposizione”.

L’auspicio dei sindacati è che con questo ulteriore chiarimento le imprese superino dubbi e attendismi che possono essere pagati a caro prezzo dagli operai. “Adesso non ci sono più scuse perché le informazioni a disposizione dei consulenti e delle imprese sono chiare e precise, il lavoro va fermato in presenza di temperature che superano i 35° o percepite come tali, in quelle lavorazioni quali la stesura del manto stradale, il rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione e così tutte le lavorazioni in luoghi non proteggibili dal sole”.

Inoltre ieri l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha pubblicato una specifica circolare che chiarisce che nei piani per la sicurezza dei cantieri devono obbligatoriamente essere previste le procedure di tutela sul rischio legato ai danni del calore. Pertanto tutte le figure responsabili, a partire dai Coordinatori per la Sicurezza di ogni cantiere, devono immediatamente provvedere a farle applicare negli stessi cantieri, ed è necessario che il Servizio Lavoro e l’Uopsal del Trentino avviino prontamente i controlli necessari per verificare che in tutti i luoghi di lavoro si stiano attuando le misure previste, sanzionando e sospendendo le lavorazioni nei cantieri in cui i lavoratori non sono tutelati.

comments powered by Disqus