«Non cambiate il radiocollare all'orsa JJ4: è anziana e rischia di morire anche lei»
L'appello del veterinario ligure Maurizio Calleri, che ha partecipato al sit-in delle associazioni animaliste. La protesta dopo la morte dell'altra orsa F43, avvenuta durante la cattura e l'anestesia in val di Ledro per sostituire il dispositivo di geolocalizzazione. In generale gli attivisti criticano la Provincia per la "politica dei radiocollari" ritenuti inutili e dannosi
LA RICHIESTA In piazza a Trento per una diversa gestione degli orsi
IL FATTO L'animale morto si trovava nella trappola tubo
ANIMALISTI "Crediamo non sia stato un incidente"
TRENTO. Dopo la morte val di Ledro dell'orsa F43, il mondo animalista lancia l'allarme per un altro plantigrado.
F43 la settimana scorsa era stata anestetizzata per cambiarle il radiocollare ma si è soffocata per la posizione assunta nella trappola tubo dopo l'effetto dell'anestetico.
Ora si teme per orsa JJ4: lo ha detto al sit-in svoltosi domenica a Trento il veterinario ligure Maurizio Calleri, presidente di Limas Italia, la Lega di medici per l'abolizione della vivisezione.
«Per l'orsa JJ4 - ha detto - tanto abbiamo fatto noi associazioni quando c'è stata la prima delibera di abbattimento e abbiamo vinto e ci siamo opposti anche alla cattura per captivazione perché quell'orsa aveva solo difeso i suoi cuccioli.
«Ora - ha aggiunto - JJ4 è stata radiocollarata, ma il suo collare non funziona più e neanche quello di M62 che è il fratello di F43 morta nei giorni scorsi. Non danno più il segnale da circa un mese. Cosa vorrà fare la Provincia? Voglio ricordare agli amministratori che JJ4 ha 18 anni, è un'orsa anziana e un'anestesia è ad altissimo rischio per un animale anziano. Non si può toccare se no rischia di morire. Non ha ucciso nessuno ha solo difeso il suo territorio e difeso i suoi piccoli. Non tocchiamo JJ4 né M62, lasciamo vivere gli orsi».
Il medico è intervenuto durante il sit-in di domenica a Trento davanti alla sede della Provincia in piazza Dante: 16 associazioni hanno aderito all'iniziativa dell'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), per chiedere un cambio di rotta nella gestione degli orsi in Trentino puntando sull'informazione e la convivenza e rinunciando a catture e abbattimenti.
«È ora di dire basta catture, basta radiocollari inutili, che sarebbe più opportuno mettere a qualche politico per controllare le nefandezze che progetta. E la preoccupazione ci pervade, pensando a M62 ad Andalo, altro orso radiocollarato; ucciderete anche questo? Ci chiediamo perché sia necessario continuare a perseguitare gli orsi, invece che cercare vie per conviverci serenamente come fanno già in Abruzzo. Continueremo a dare battaglia, ma nella legalità, per proporre una visione diversa dalle barbarie proposte da questa Provincia che vuole uccidere e imprigionare gli orsi», ha detto per parte sua Ornella Dorigatti di Oipa, parlando domenica in piazza Dante.