«In Trentino ci sono ancora classi "pollaio" e sempre troppi docenti precari»
L'affondo della Uil dopo l'inizio del nuovo anno: «Secondo la Provincia tutto è a posto, ma niente è in ordine. Bloccata la strada virtuosa dell’abbassamento del numero degli alunni, ridotto l’organico funzionale, eccessivo e non legittimo ricorso a contratti a termine»
NUOVO ANNO Il ritorno sui banchi per gli studenti trentini
GALLERY Il primo giorno di scuola
SINDACATI La metà dei docenti è a tempo determinato
ASSESSORE Bisesti: pochi candidati idoenei
TRENTO. Da una parte c’è il presidente Fugatti che, al Martino Martini di Mezzolombardo, ha ricordato che la scuola trentina nel difficile momento della pandemia è riuscita a rimanere il più possibile aperta e in presenza, soprattutto grazie al lavoro degli insegnanti, tanto da diventare un punto di riferimento per il mondo scolastico.
Dall’altra la Uil scuola che tuona: «Si apre un anno scolastico all’insegna del tutto è a posto, ma niente è in ordine. Sul fronte Covid vi è una sola indicazione: confidare nella speranza. Qui in Trentino - commenta in sindacato - si è persino bloccata la strada virtuosa, iniziata da questa giunta provinciale, dell’abbassamento del numero degli alunni per classe. In alcuni Istituti superiori permangono le “classi pollaio” ed è stato ridotto l’organico funzionale che doveva potenziare gli spazi dell’autonomia didattica di ogni scuola».
E poi: «Continua ad essere eccessivo, e non legittimo, il ricorso a contratti a termine, a contratti a tempo determinato su cattedre disponibili anno dopo anno, che potrebbero essere coperte a tempo indeterminato. Questa sarebbe la vera panacea per garantire la continuità didattica, che tanto si sbandiera, non i pasticci come quelli realizzati con l’introduzione dell’articolo 93 della Legge Provinciale sulla Scuola» affermano Monica Motter e Annuscka Brugnara della Segreteria Regionale.
Infine Di Fiore sul contratto: «Alla Giunta ricordiamo che il tempo sta scadendo. Assieme alla pazienza. Abbiamo diritto al rinnovo contrattuale. Immediatamente».
Il primo giorno di scuola ha coinciso anche con un’interrogazione di Paolo Zanella: «Qualche tempo fa sull'accoglienza nelle scuole trentine di bambini e ragazzi ucraini l'assessore Bisesti affermava che "Nonostante le fatiche degli ultimi anni ancora una volta la scuola trentina si è dimostrata pronta a garantire a tutti il diritto fondamentale all’istruzione." Peccato che, a differenza dello Stato che ha stanziato apposite risorse, pare che la Provincia non abbia finanziato un euro per le attività di integrazione straordinaria cui le scuole sono state e sono chiamate. Con dirigenti costretti a correre ai ripari attraverso bandi per l'inclusione della Caritro, assolutamente meritori, ma su percorsi extra orario scolastico e non all'interno del percorso curriculare».