Psichiatria, in Trentino mancano sette medici: cinque bandi sono già andati deserti
Elena Bravi, direttrice dell'Area salute mentale dell'Apss: mancano anche due psicologi, due neuropsichiatri, due psichiatri e il personale delle professioni sanitarie che si occupa della parte riabilitativa. Nel 2022 seguite 8.200 persone, il 30% sono nuovi casi, molti riguardano i giovani
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TRENTO. "Dovremmo avere 53 medici, mentre in servizio effettivo ce ne sono 42. Calcolati i part-time, i posti vacanti sono sette, perché nell'ultimo periodo siamo riusciti a reclutare due medici".
Questo il quadro fornito da Elena Bravi, direttrice dell'Area salute mentale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), a palazzo della Provincia.
Oltre ai medici, mancano anche "due psicologi, due neuropsichiatri, due psichiatri e il personale delle professioni sanitarie che si occupa della parte riabilitativa", ha aggiunto Bravi. "Siamo al quarto, quinto concorso per reperire psichiatri che è andato deserto", ha detto Claudio Agostini, direttore dell'Unità operativa psichiatria dell'area nord. "I candidati ci dicono che sono venuti a provare i concorsi e che hanno decine di altre offerte fuori dal Trentino, in luoghi decisamente più attrattivi".
Sono diventati "merce rara anche gli infermieri specializzati nel settore", ha aggiunto Agostini.
I pazienti seguiti dalla psichiatria trentina, ha spiegato Lorenzo Gasperi, direttore dell'Unità operativa psichiatria est, "nel 2022 sono stati più di 8.200. Di questi, più del 30% sono nuovi casi. Ma bisogna considerare che ogni anno abbiamo circa un 30% di pazienti che vengono dimessi".
Tra i nuovi casi, ci sono molti giovani. A loro - in particolare alla fascia 14-24 anni - si rivolgerà il nuovo Centro per le acuzie di Arco. "Sappiamo che i giovani hanno subìto un contraccolpo importante con la pandemia - ha detto Elena Bravi - e sappiamo che i Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, spesso hanno anche qualche problema di salute mentale. Ma emergono anche i bisogni delle persone anziane presenti nelle case di riposo".