«Mancava lo specchio», ma la multa deve essere pagata ugualmente
La donna chiedeva di annullare la sanzione nata da un incidente durante un’immissione in auto. Una decisione, quella del giudice, presa anche seguendo le indicazioni che sono arrivate da una sentenza della corte di Cassazione
TRENTO. Dopo un incidente le era stato contestato di aver sbagliato la manovra di immissione sulla strada (principale) da un’area privata. Multa che la donna ha portato davanti al giudice di pace sostenendo di «aver eseguito la manovra di immissione nel rispetto di tutte le regole di cautela possibili, lamentando la difficoltà se non impossibilità di una chiara visione degli altri veicoli circolanti, nell'uscire dalla strada privata a causa del fabbricato adiacente l'incrocio e dell'assenza di specchio parabolico».
Una spiegazione che non ha convinto il giudice che non ha accolto il ricorso presentato e quindi la sanzione dovrà essere saldata. Una decisione presa anche seguendo le indicazioni che sono arrivate da una sentenza della corte di Cassazione.
Che ha stabilito che «costituisce principio acquisito pacificamente alla giurisprudenza della suprema corte che in tema di disciplina della circolazione stradale per integrare l'inosservanza dell'obbligo di precedenza è sufficiente, particolarmente nel caso di immissione sulla strada pubblica con provenienza da un luogo non soggetto a pubblico passaggio, occupare anche una minima parte della carreggiata in cui procede il veicolo favorito, essendo soltanto necessario che sorga il concreto pericolo di interferenza delle traiettorie e non avendo alcuna rilevanza, se non ai fini di un concorso di colpa, la possibilità per detto veicolo di evitare collisione mediante manovre più o meno agevoli per deviare verso la parte stradale non ancora libera».
Un richiamo quindi alla massima prudenza.