Orso condannato, il Wwf scende in campo: «Reazione sproporzionata»
L’associazione interviene dopo la “sentenza” emessa dal presidente Fugatti che vuole catturare e abbattere MJ5, autore dell’aggressione in val di Rabbi (foto Ansa)
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TRENTO. Il Wwf nazionale scende in campo contro l’annunciata intenzione della giunta provinciale di procedere alla cattura e all’abbattimento dell’orso Mj5, autore dell’aggressione ai danni di Alessandro Ciccolini. Dopo l’identificazione dell’esemplare, attraverso l’analisi genetica dei campioni raccolti sui vestiti di Ciccolini, il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, ha di fatto emesso la “sentenza” capitale. Una reazione «sproporzionata», secondo il Wwf, che sottolinea come Mj5 «non si fosse mai reso protagonista prima di episodi di interazione con persone, e dunque sia necessaria massima attenzione nella gestione di questo caso del quale ancora non si conoscono molti dettagli, come ad esempio il ruolo del cane (slegato o al guinzaglio?) nella dinamica dell’aggressione».
Il Wwf si richiama al documento di Ispra del 2021 sulla gestione degli orsi problematici, per affermare che «i casi di orsi che causano ferimento di persone per la prima volta, senza aver manifestato comportamenti simili in precedenza, vanno valutati attentamente caso per caso. Prima di considerare l’ipotesi di abbattimento o rimozione vanno analizzate con cautela le dinamiche che hanno portato all’attacco, compreso il comportamento della persona coinvolta (a cui peraltro il Wwf rivolge gli auguri di pronta guarigione, ndr».
Il ricorso agli abbattimenti – è la tesi dell’associazione – dovrebbe essere sempre l’ultima soluzione, quando la pericolosità dell’animale è conclamata e non esistono altre soluzioni valide. «A sostegno di questo, nel 2022 anche il Consiglio di Stato ha bocciato le linee guida provinciali che prevedevano una gestione territoriale di orsi e lupi e l’automatismo tra i danni causati o l’aggressione compiuta da un orso e l’abbattimento dell’animale, in palese contrasto con i principi di proporzionalità e di precauzione. Il WWF auspica che la Provincia Autonoma di Trento riprenda un percorso fondato sulla promozione della convivenza, partendo dalla conoscenza e non dai pregiudizi».