La natalità in Italia sprofonda e raggiunge il minimo storico
I numeri del 2022 diffusi dall'Istat: i nati sono scesi per la prima volta sotto la soglia delle 400 mila unità, meno di sette per mille abitanti. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184 mila nati di cui circa 27mila concentrate dopo il 2018
STATISTICA In Trentino da 7 anni si registrano più decessi che nascite
POPOLAZIONE Il Trentino non cresce più e invecchia rapidamente
TRENTO. La natalità in Italia è al minimo storico, e la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti: è quanto emerge dagli indicatori demografici dell'Istat relativi al 2022.
I nati sono scesi, per la prima volta dall'unità d'Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila. Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti. Questa diminuzione è dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. In realtà, tra le cause pesano il calo dimensionale e il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni).
Aumenta poi il numero degli stranieri in Italia. L'analisi dell'istituto segnala una lieve crescita: la popolazione di cittadinanza straniera al primo gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull'anno precedente.
Ed è ancora in calo la popolazione residente: è di 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull'anno precedente, per una riduzione pari al 3‰. Prosegue, dunque, la tendenza alla diminuzione , ma con un'intensità minore rispetto sia al 2021 (-3,5‰), sia soprattutto al 2020 (-6,7‰), anni durante i quali gli effetti della pandemia avevano accelerato un processo iniziato già nel 2014
In 20 anni è triplicato il numero degli ultracentenari, che al primo gennaio del 2023 sono 22mila.
La speranza di vita alla nascita è di 82,6 anni ed è in crescita per gli uomini mentre è stabile per le donne. Per gli uomini è stimata in 80 anni e mezzo (con un recupero quantificabile in circa 2 mesi e mezzo di vita in più rispetto al 2021), per le donne. I livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora sotto quelli del periodo pre-pandemico, registrando valori di 6 mesi inferiori nei confronti del 2019, sia tra gli uomini che tra le donne.