Ciliegie al gelo, inizia la conta dei danni: la produzione di quest'anno rischia di essere compromessa
L'estrema variabilità del clima spinge il Codipra ad intensificare la campagna di sensibilizzazione nei confronti dei produttori: “Nei primi mesi di campagna assicurativa e mutualistica siamo già arrivati a quasi 400 milioni di euro di valori assicurati”
RISCHI Le gelate memorabili: danni ai frutteti
PREVENZIONE Una notte di falò, nei campi di Rumo
TRENTO. Rischia di essere in parte compromessa la produzione di ciliegie della prossima estate. Le gelate delle scorse notti hanno infatti causato pesanti danni alle fioriture in diverse zone del Trentino, in particolare in valle di Non e nella piana a sud di Trento.
«I primi accertamenti condotti dai nostri tecnici e attraverso il confronto con gli esperti della Fondazione Mach fanno presumere che in alcuni ambiti produttivi vi possano essere danni non trascurabili per alcune colture» Marica Sartori, spiega direttore di Codipra, riferendosi in modo particolare alle ciliegie. Solo nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro della situazione più chiaro considerando che la produzione è diffusa a macchia di leopardo sul territorio. In ogni caso dal Codipra fanno sapere che le bruciature causate dalle gelate in certi impianti toccano anche il 97 delle piante.
«Quello che è certo è che nelle zone di fondovalle dove è stata azionata la protezione antibrina per il melo e ha coperto anche gli impianti di ciliegio la prevenzione è stata efficace. Questo evidenzia l'importanza di impiegare metodi di difesa attiva per tutelare le produzioni». Dovrebbero invece essere salve le zone di collina più esposte e in pendenza in quanto le temperature non sembrano essere scese a livelli critici.
«Per quanto riguarda i meleti - continua Sartori - i danni sono variabili: nelle vallate come val di Non, val di Sole, Valsugana e Bleggio, la temperatura è scesa nell'ultima parte della notte di pochi gradi centigradi. Tuttavia localmente, in alcuni avvallamenti, le temperature sono scese anche sotto i 5 gradi. Generalmente, il numero relativamente basso di ore con temperature sotto lo zero, non fa ipotizzare una situazione particolarmente grave e generalizzata. Per i meleti del fondovalle è presto ipotizzare eventuali danni, in quanto le temperature sono scese in maniera difforme sul territorio, -2 ° con punte di -4 ° e in piena fioritura. Fortunatamente le temperature sono scese sotto lo zero generalmente per pochi gradi e poche ore e gli impianti di difesa attiva hanno permesso di limitare in maniera importante la severità degli abbassamenti termici».
Proprio l'estrema variabilità del clima spinge il Codipra ad intensificare la campagna di sensibilizzazione nei confronti dei produttori. «Nei primi mesi di campagna assicurativa e mutualistica siamo già arrivati a quasi 400 milioni di euro di valori assicurati e oltre 4.000 contadini hanno pensato di tutelarsi ulteriormente sottoscrivendo i fondi mutualistici» spiega il presidente Giovanni Menapace.
Non solo assicurazioni, però. «Serve un nuovo approccio alla gestione del rischio in agricoltura con impianti antibrina, stufe e candele ma anche la stesura delle reti degli impianti antigrandine che danno un beneficio in termini di recupero di temperatura».