Tempi d'attesa, ecco tutti gli esami: per una colonscopia senza priorità fino a 433 giorni
I dati diffusi dall’assessora Stefania Segnana in replica ad un’interrogazione di Zanella (Futura). Situazione difficile per alcuni tipi di visite, in primis quelle gastroenterologiche
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DATI Apss, nel 2022 prenotate 1.173.009 prestazioni
TRENTO. Oltre un anno di attesa (433 giorni per l'esattezza) per una colonscopia senza priorità, oltre quattro volte la soglia (43 giorni anziché 10) per la stessa colonscopia con Rao B. E ancora: fino a 62 giorni (anziché 10) per l'esame diagnostico ecografico del capo e del collo con Rao B, e fino a 254 giorni (anziché 120) per una ecografia bilaterale della mammella senza priorità. E poi la situazione forse più difficile di tutte, quella relativa alla prima visita gastroenterologica: 36 giorni di attesa media e 122 giorni di attesa massima con Rao B (anziché 10 giorni), 73 giorni di attesa media e 236 giorni di attesa massima con Rao C (anziché 30 giorni).
Numerose sono anche le prestazioni che invece vengono erogate ben dentro i tempi previsti (test cardiovascolari da sforzo, eco dopplergrafia cardiaca, ecografica ginecologica, Tac del cranio, Tac del rachide, Tac del torace), segno che a fronte di alcune situazioni di evidente difficoltà ci sono numerose altre prestazioni dove invece la sanità trentina dimostra di rispettare i tempi. La situazione aggiornata (potete vedere il dettaglio nell'infografica a fianco) fa parte della risposta che l'assessora provinciale Stefania Segnana ha dato al consigliere di Futura Paolo Zanella che interrogava circa la situazione dei tempi d'attesa. Le prestazioni totali, nel 2022, sono state 1.188.217 di xcui 16.692 in Rao A, 76.924 inn Rao B e 82.023 in Rao C.
Nella risposta all'interrogazione di Zanella, l'assessora Segnana oltre a dare il quadro aggiornato dei tempi di attesa, prestazione per prestazione, ha anche affrontato un "nodo politico" importante, cioè quello della libera professione intramoenia, cioè le visite erogate fuori dal normale orario di lavoro e che vengono dunque erogate in regime privato dagli stessi medici della sanità pubblica.
Zanella, nella sua interrogazione, chiedeva «se l'attività libero professionale in qualche ambito specialistico sia mai stata sospesa per recuperare i gap nei tempi di attesa tra regime istituzionale e libera professione intramoenia, come previsto dal Programma attuativo aziendale per il governo delle liste d'attesa 2019-2021». La risposta dell'assessora Segnana è stata molto netta: «L'attività in libera professione intramuraria non è mai stata sospesa».