Il ministro Pichetto Fratin: "Per l'orsa Jj4 stiamo cercando anche delle soluzioni di trasferimento"
Si lavora per una svolta prima del pronunciamento del tar di Trento previsto l'11 maggio. Ipotesi di ricollocamento dell'animale in un'oasi naturale all'estero, come avvenuto in passato per altri due orsi del Brenta. "Serve in generale un piano di trasferimento e di allargamento a più territori del progetto Life Ursus".
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TRENTO. Si fa strada con più forza l'ipotesi di trasferimento al'lestero dell'orsa Jj4, oggetto di un'ordinanza provinciale di abbattimento (ora sospesa dal Tar) dopo essere stata individuata come la responsabile della morte del giovane Andrea Papi, due settimane fa, nei boschi di Caldes.
"Da qui all'11 maggio (quando si pronuncerà il Tar di Trento, ndr) stiamo cercando anche delle soluzioni di trasferimento". È quanto ha affermato il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin parlano questa mattina, 21 aprile, ai microfoni di Radio Anch'Io.
"Se la sente di dire che non ucciderete l'Orsa JJ4?", gli è stato chiesto. "Io me la sento abbastanza di dirlo. Spero che si riesca a dare una soluzione di trasferimento da qualche parte", è stata la risposta.
Il ministro ha sostenuto che "dobbiamo trovare il luogo dove portare l'orsa" perché "non diamo una soluzione abbattendola".
Secondo quanto si è appreso, la possibilità di un trasferimento in un parco controllato, un cosiddetto "santuario", per Jj4, trova d'accordo anche gli esperti dell'Ispra, che avrebbero messo nero su bianco anche questa opzione nel parere scritto depositato ieri. Lo stesso Ispra, peraltro, ha dato l'assenso anche al'eventuale ipotesi estrema dell'uccisione dell'orsa.
Il ministro ha spiegato che comunque, poiché la decisione di catturarla è stata presa in base al testo unico di pubblica sicurezza, il potere di decisione in questo senso spetta al presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
"La questione che ci ha fatto emergere questo gravissimo episodio - ha detto il ministro - è che purtroppo ci sono 120 orsi dove dovrebbero esserci 40. Sono stati immessi con una scelta dell'uomo, locale, fatta a fini turistici. E poi è scappata di mano. Sono aumentati a dismisura e ora la situazione va ricondotta all'ordine. Significa un piano di trasferimento e di allargamento con più territori. Il problema esiste ed esiste tutto".
La Lav (Lega antivisisezione) ha già dato nei giorni scorsi la propria disponibilità a favorire il ricoloccamento del'lorsa in un'area naturale all'estero. In Germania, in un parco recintato della Foresta Nera, si trovano già altri due orsi trentini: Jurka e Dj3.
Anche lo zoosafari di Fasano (Puglia) si è detto disponibile ad attrezzare adeguatamente un'area per ospitare Jj4.
"Da ministro - aveva detto già ieri lo stesso Pichetto Fratin - posso solo esercitare una funzione di indirizzo che non può che basarsi peraltro sul parere scientifico dell’Ispra, delegata a questa funzione. Parere che contempla tra le misure possibili, in situazioni di estremo pericolo, anche la soppressione degli animali”.
Questa mattina, a Roma, tavolo tecnico sul caso orsi in Trentino, convocato dal ministro dell'ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Saranno presenti i rappresentanti della Provincia, il presidente del Consiglio per le autonomie locali, Paride Gianmoena, in rappresentanza dei Comuni trentini, gli esperti di Ispra, una delegazione altoatesina e membri di altre istituzionin coinvolte.