Animali / Il caso

Enpa, terzo orso morto in meno di due mesi: “Faremo una denuncia contro ignoti per uccisione di animale”

L’Ente nazionale per la protezione degli animali e altre associazione vanno all’attacco: “Non ci stupiremmo se qualcuno potesse aver perso la testa e deciso di affrontare con la violenza il tema della convivenza con gli orsi, i lupi e con le altre specie selvatiche”

ORSI La carcassa di un orso nei boschi della Paganella
RITROVAMENTO Carcassa di orso sul Peller
VEZZANO Incidente orso-auto
VILLA LAGARINA Investito un plantigrado

TRENTO. L’Ente Nazionale Protezione Animali esprime profonda preoccupazione dopo l’ennesima segnalazione relativa al decesso di un orso, il cui cadavere è stato trovato nella zona di Cadevago. Nelle prossime ore l’associazione presenterà alla Procura di Trento una denuncia contro ignoti per uccisione di animali: “Questo infatti è il terzo decesso “misterioso” che si verifica in meno di due mesi”.

“A fine aprile – si legge in un nota – era toccato ad M62, uno dei plantigradi condannati a morte dal presidente della PAT, Maurizio Fugatti. Poi, ad inizio giugno, era stato trovato il cadavere di un secondo animale nella zona del monte Peller. Ad allungare il tragico elenco, come detto, il il ritrovamento di Cadevago. Sulle cause dei decessi c’è ancora grande incertezza. Se nel caso di M62 le analisi dello Zooprofilattico non hanno permesso di escludere la pista del bracconaggio, tanto che la Procura di Trento ha aperto un fascicolo di indagine, per l’esemplare morto sul Monte Peller, l’Ente Nazionale Protezione Animali non ha ancora avuto alcuna informazione ufficiale circa l’esito della necroscopia. Ed è proprio per fare chiarezza tale situazione che ad inizio settimana l’associazione promuoverà anche un accesso agli atti”.

 

“Il fatto che tre animali siano deceduti nell’arco di 50 giorni rappresenta indubbiamente un’anomalia, che potrebbe avvalorare l’ipotesi di un gesto doloso. D’altro canto, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni a raffreddare gli animi, sono mesi che istituzioni, politica e associazioni di categoria estremiste soffiano sul fuoco dell’intolleranza e dell’allarmismo contro la fauna selvatica, spaventando parte della popolazione trentina. Pertanto – spiega Enpa – non ci stupiremmo se in questa situazione incandescente qualcuno potesse aver perso la testa e deciso di affrontare con la violenza il tema della convivenza con gli orsi, i lupi e con le altre specie selvatiche”.

”Per il Trentino il bracconaggio non è una novità, visto che tra il 2015 e il 2016, in un altro periodo di forte frizione con i plantigradi, ne sono stati avvelenati ben tre esemplariIn attesa che le indagini facciano il loro corso e che individuino eventuali responsabili per la morte dei tre orsi – conclude Enpa - chiediamo di nuovo a Fugatti di ascoltare anche le nostre proposte, oltre a quelle delle frange estremiste, di mettere finalmente in campo tutti gli opportuni strumenti per tutelare concretamente gli animali selvatici dai bracconieri e dai gesti sconsiderati di qualche testa calda”.

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