Provincia, gli aiuti andranno soltanto alle imprese che applicano contratti regolari
Qualsiasi impresa che voglia accedere al sistema potrà farlo solo se non userà contratti pirata. È una delle novità della legge Spinelli-Olivi-Leonardi approvata in consiglio. Soddisfatti i sindacati: un freno a fenomeni odiosi come il dumping e la concorrenza sleale, ora rilanciare forme di disincentivazione dei contratti pirata nei subappalti
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TRENTO. Qualsiasi impresa che voglia accedere al sistema degli aiuti provinciali, potrà farlo solo se non userà contratti pirata. È una delle novità della legge Spinelli-Olivi-Leonardi approvata in consiglio provinciale. Il testo è stato approvato con 27 voti favorevoli e un astenuto il disegno di legge unificato Spinelli-Olivi-Leonardi sugli interventi a sostegno del sistema economico.
La norma - informa una nota - riforma la legge 6 del 1999, semplificando e potenziando il quadro degli interventi per le imprese. Gli interventi interessano tutti i settori economici, e si rivolgono a un bacino che conta oltre 45mila imprese con 172mila addetti, che generano oltre 20 miliardi di euro, pari a più del 90% del più provinciale. Il volume delle diverse misure ammonta a più di 90 milioni di euro all'anno. A questa cifra si aggiungono i servizi di sistema offerti da Trentino sviluppo.
"La nuova legge unica sull'economia è un provvedimento strategico, forse il più centrale per quanto riguarda il sostegno al nostro tessuto produttivo, visto che questo testo governa tutti gli interventi pubblici in materia di impresa, innovazione, tecnologia, crescita, internazionalizzazione, qualità dell'occupazione all'interno delle aziende, dando però attenzione anche agli aspetti della sicurezza e salute dei lavoratori e del contrasto al gap retributivo di genere.
È una legge che riguarda praticamente tutti i settori e che guarda al futuro, alle prospettive di sviluppo per un Trentino che vuole essere sempre ai primi livelli e scalare classifiche europee. Ringrazio dunque il consiglio provinciale e i consiglieri di maggioranza e minoranza che hanno portato il loro contributo per migliorare ancora questo provvedimento che va nell'interesse del territorio", ha commentato l'assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro, Achille Spinelli.
Soddisfatti i sindacati: "L'estensione del vincolo al rispetto dei contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle associazioni datoriali e dai sindacati maggiormente rappresentativi è un risultato positivo per le lavoratrici e i lavoratori trentini, ma anche per le imprese locali, perché così si mette finalmente un freno a fenomeni odiosi come quello del dumping contrattuale e della concorrenza sleale pagata con il peggioramento delle condizioni di lavoro", affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti nel commentare il ddl Olivi-Spinelli-Leonardi.
I sindacati sottolineano anche la necessità di "rilanciare forme di disincentivazione dei contratti pirata nella catena dei subappalti privati" e di favorire un "puntuale rinnovo" dei contratti collettivi. "Oggi - affermano Cgil, Cisl e Uil del Trentino - con un'inflazione sul triennio stimata in oltre il 16% e una conseguente drammatica perdita di potere d'acquisto di stipendi e salari, oltre il 65% di lavoratrici e lavoratori è priva del rinnovo contrattuale, scaduti anche da quattro o cinque anni, e dei relativi aumenti. Si tratta di una situazione insostenibile".