Rsa allo stremo, Fenalt sul piede di guerra: "La carenza di personale incide anche sulla sicurezza”
Roberto Moser: “Il rogo che ha causato sei morti e un'ottantina di intossicati in una struttura di Milano, in cui erano presenti 160 degenti con un solo infermiere e sei operatori, evidenzia i rischi per la sicurezza derivanti dal sottodimesionamento dell'organico”
EMERGENZA Case di Riposo, fuga degli infermieri: a rischio 700 posti letto
ASSESSORA Segnana: «Non sono a rischio i posti letto nelle Apsp trentine»
ASSISTENZA Rsa, 19mila richiami dai riposi: “Situazione non sostenibile”
SINDACATI Carenza di organico nelle Rsa trentine, l'assessora delude
ALA Il presidio sanitario diventerà casa e ospedale di comunità
TRENTO. La tragedia avvenuta in Lombardia (sei anziani morti per l'incendio in una rsa) è un ammonimento e un campanello d'allarme anche per il Trentino.
A sostenerlo è la Fenalt, con il responsabile della Apsp Roberto Moser. «Il rogo che ha causato sei morti e un'ottantina di intossicati nella rsa di via dei Cinquecento a Milano, in cui erano presenti 160 degenti con un solo infermiere e sei operatori evidenzia, i rischi per la sicurezza derivanti dal sottodimesionamento dell'organico.
Le proteste degli operatori lombardi che si lamentano per la carenza di personale nel turno notturno, non possono non farmi pensare che in Trentino siamo messi peggio. Da noi nel turno notturno il numero di operatori è inferiore e abbiamo strutture disposte su 4/5 piani che complicano ulteriormente la vigilanza. Dobbiamo proprio aspettarci una disgrazia o si può intervenire prima?».
La Fenalt, che rivendica il proprio ruolo di sindacato di maggioranza nelle case di riposo, da tempo chiede «di istituire urgentemente un tavolo di crisi sulle rsa trentine perché la carenza di personale mette a serio pericolo non solo la qualità delle cure, ma anche la sicurezza di ospiti ed operatori».
Fenalt ha già proclamato lo stato di agitazione: «E quindi non ci resta che fare il nostro lavoro come sindacato, organizzando una manifestazione in assessorato. Ci andremo e ci rimarremo fino a quando non ci saranno state date risposte concrete! A costo di dover stazionare in assessorato fino a fine legislatura», annuncia lo stesso Moser.
Nei prossimi giorni, quindi, se non ci sarà una svolta concreta con l'assessora Stefania Segnana che accetterà il confronto con il sindacato, i lavoratori delle Rsa sono pronti a scendere in piazza per esprimere le loro preoccupazioni e il loro malcontento.
«Chiediamo all'assessorato provinciale alla sanità che istituisca subito un tavolo di confronto fra tutte le parti interessate. Non ha senso dire, come qualcuno ha fatto in questi giorni, che siamo a fine mandato per cui non vale la pena darsi da fare: i problemi non seguono i cicli elettorali. Si aggravano nel tempo se non sono affrontati.
Oggi credo che per le rsa possiamo parlare senza mezzi di termini di mancanza di sicurezza sul lavoro. Credo che non sia più rinviabile l'apertura di un tavolo di crisi sulle case di riposo trentine! Evitare il confronto con le parti interessate non fa che sottolineare ulteriormente il fallimento di questa politica in un settore così delicato».