Valduga: “Sul Brennero serve una trattativa tra Roma e Vienna”. Salvini: tavoli e incontri da 20 anni
Il candidato alla presidenza della Provincia del centrosinistra attacca il governatore. Il leader della Lega: “L'Austria sta commettendo da anni un abuso, una forma di violenza economica, ambientale ai danni della salute e del lavoro degli altoatesini. Io non sopporto le ingiustizie, quindi, chi chiede “mettetevi ad un tavolo”
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TRENTO. "Se davvero crede, almeno un po', alla specialità della nostra autonomia, fondata sul presupposto che il confine del Brennero sia un ponte e non un muro, Maurizio Fugatti, presidente in carica della Provincia e della Regione e fino a pochi giorni fa anche dell'Euregio, farebbe bene a dissociarsi, in modo esplicito e netto, dalla improvvida iniziativa del ministro Salvini e del Governo Meloni di ricorrere alla Corte di Giustizia europea contro le limitazioni al transito sul tratto austriaco dell'autostrada del Brennero”. A dirlo è il candidato del centrosinistra Francesco Valduga.
“Fugatti – prosegue l’ex sindaco di Rovereto – farebbe bene a sostenere la posizione di Arno Kompatscher, che ha invitato i governi di Roma e Vienna ad aprire un tavolo di trattativa, per cercare insieme soluzioni innovative, come quella della gestione digitale del traffico, che armonizzino il diritto alla libera circolazione, con la tutela dell'ecosistema alpino, messo a dura prova dalla continua crescita del traffico su gomma, sia nella valle dell'Adige che in quella dell'Inn”.
”Fugatti farebbe bene ad ascoltare anche l'europarlamentare della Svp Herbert Dorfmann, quando dice che l'iniziativa di Salvini "fa i conti senza l'oste", non tiene conto cioè della capacità dell'autostrada di sostenere un carico maggiore di traffico senza rischiare il collasso. Una prospettiva tanto più realistica, se si considera l'indifferibile e impegnativo programma di lavori di manutenzione straordinaria dell'infrastruttura autostradale che ci aspetta nei prossimi anni: un programma che rende ancora più necessarie soluzioni di medio termine, come il potenziamento della ferrovia grazie al tunnel di base, ma anche soluzioni immediate e urgenti, sia ferroviarie che autostradali, di gestione e fluidificazione del traffico”.
”Soluzioni che possono essere trovate solo dialogando ad un tavolo tecnico e politico, tra i governi statali e quelli regionali interessati, certo non scontrandosi nelle sedi giudiziarie, che avrebbero il solo effetto, secondo il consolidato e ormai stucchevole copione della propaganda leghista, di radicalizzare le posizioni, scaldare gli animi, far perdere tempo prezioso e aggravare i problemi, anziché affrontarli e risolverli".
La replica di Salvini
"L'Austria sta commettendo da anni un abuso, una forma di violenza economica, ambientale ai danni della salute e del lavoro degli altoatesini. Io non sopporto le ingiustizie, quindi, chi chiede “mettetevi ad un tavolo” - sono 20 anni che ci sono tavoli, incontri, lettere, confronti, triloghi. Ho incontrato il ministro austriaco che non ha nessuna intenzione di ritornare nella legalità, quindi ci sono dei giudici a Strasburgo, decidano i giudici", così il ministro alle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini oggi, 19 ottobre, a Bolzano ha risposto al governatore altoatesino Arno Kompatscher che ieri aveva detto che per risolvere il nodo del Brennero sul tema dei divieti ai tir imposti dall'Austria occorre sedersi ad un tavolo.
"In meno di un anno abbiamo impostato un lavoro condiviso da diversi paesi europei, un alleanza di persone di buonsenso", ha aggiunto Salvini. "La Lega è diversa dalla Svp, ha altri interessi, noi abbiamo una storia e cultura diversa, la la Lega vuole innanzittutto rappresentare i diritti degli italiani e anche di altre minoranze come i ladini", ha concluso Salvini.